giovedì 17 ottobre 2013

Tutta la moneta corrente è debito creato dal sistema bancario con l'aiuto degli stati

Riporto un video in inglese che spiega la truffa della generazione delle moneta tramite il debito statale e la banca centrale.
Nel video si parla degli USA e della FED, ma il meccanismo è esattamente uguale per l'Unione Europea con la BCE, anzi per noi è ancora peggio perché nel caso Europeo gli stati si devono indebitare con la BCE a tassi maggiori (strutturalmente maggiore per come è il nostro sistema in cui gli stati sono più penalizzati rispetto alle banche) rispetto al governo USA con la FED.

Ecco il video



riassunto del video tratto dal sito

http://www.rischiocalcolato.it/2013/10/maloney-la-pi-grossa-truffa-della-storia-dellumanit.html
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Ottobre 2013 – Sintesi di Er

Dicono che il denaro non cresce sugli alberi ma la verità è che il sistema bancario fa crescere il denaro bel più velocemente degli alberi.

Molta gente non ha la più pallida idea di come la valuta viene creata ed economisti e politici fanno sempre sembrare tutto così complicato che le persone pensano che non potranno capire.

Con questo video cerco (parla Mike) di spiegarvi come funziona questa truffa e come la cosa ha a che fare profondissimamente con le vostre vite.

Siccome il giochino è lo stesso più o meno in tutto il mondo userò come esempio gli Stati Uniti, visto che loro è anche la valuta di riserva globale di questo momento storico.

Tutto inizia con dei politici che fanno promesse, che avrai questo, che avrai quello, tutto gratis, ecc.. il tutto ovviamente funziona con dei Deficit Spending, delle spese superiori alle entrate. Per coprire questa spesa il Tesoro emette dei Bond, del debito, dei Pagherò (con un interesse) in cambio di cash.

Così infatti un Bond? Non è altro che un I Owe You (IOU), un “ti devo”, un pagherò insomma. Non è altro che un bel pezzo di carta con ghirigori e cifre scritte sopra tipo “prestami un Trilione di dollari oggi che poi te li restituirò con tanto di interessi”. Questi Bond sono il famoso Debito Pubblico. E saranno sempre ripagati da me e te e tutti quelli che pagano le tasse… e tutte le nostre discendenze con le tasse che saranno costretti a pagare loro per, per esempio, restituire il Trilione più gli interessi. Quando un governo emette un bond in pratica non fa altro che rubare al futuro, nostro e delle generazioni prossime, per spendere adesso.

Stampato il Bond, il Governo, il Ministero del Tesoro per l’esattezza (Treasury), va sul mercato, tiene aste dei suoi Bond dove le più grosse banche del mondo fanno le loro offerte (gli omini neri che sventolano le palette coi prezzi, minuto 3:00). Le banche ovviamente vogliono prestare al Governo solo per avere poi indietro, oltre al “principal”, il capitale, anche i famosi interessi.

“The big banks are there, taking a cut every step of the way” (minuto 3:10) le banche sono li che ci fanno un interesse in ogni passaggio dello schema. E non è un caso fortuito, come vedremo oltre.

Poi, attraverso un gioco delle tre carte (shell game, gioco dei gusci) chiamato “Open Market Operations” le Banche rivendono parte dei bond statali che hanno in portafoglio alla FED, la Federal Reseve Bank, la Banca Centrale (Privata) degli Stati Uniti.

La FED apre il suo bel librettone degli assegni e scrive quello la cifra che vuole (per ogni bond che ogni Banca gli porta) anche se nel suo bilancio non c’è un penny, non c’è una lira.

Citando quello che la Federal Reserve di Boston ha scritto a suo tempo (cartello cerchiato di rosso al minuto 3:30):

“Quando tu ed io scriviamo un check, un assegno, ci devono essere abbastanza soldi sul conto per coprirlo. Ma quando la FED scrive un assegno non c’è nessun deposito da cui potrà essere ritirata la cifra che la FED scrive sull’assegno. Quando la FED scrive un assegno sta creando denaro.”

“Putting it simple”, “Per metterla giù facile”, Federal Reserve di Boston

Nel momento in cui la FED passa l’assegno alla Banca di turno il denaro è nato.


sabato 12 ottobre 2013

“Bisogna unire le forze a sinistra e destra che hanno capito il pericolo Euro” – Jacques Sapir intervistato in esclusiva da “L’AntiDiplomatico.it”

Segnaliamo questa interessante intervista, realizzata da Alessandro Bianchi a Jaques Sapir, noto economista francese.

Jacques Sapir. Economista, direttore del Centre d’Etude des Modes d’Industrialisation (CEMI-EHESS).
Autore di “Bisogna uscire dall’euro?” e “La demondialisation”.



D – Professore, Lei è stato tra i primi economisti europei ed evidenziare i danni provocati dall’euro ed a chiedere la sua fine. In una delle ultime analisi ha scritto che si tratta di una sorte inevitabile. Secondo Lei, quanto tempo ancora ci vorrà e da quale paese potrà partire l’iniziativa?

R – A questo punto bisogna distinguere due problematiche. La prima riguarda l’analisi della situazione economica che l’euro ha creato e delle sue conseguenze. Da ormai quasi tredici anni osserviamo che l’euro non solo non ha prodotto le convergenze macroeconomiche sperate, ma ha invece accentuato le divergenze. L’ho detto a più riprese, e ormai questa mia posizione riscuote consenso tra gli economisti. Constatiamo anche che l’euro rappresenta un enorme freno per la crescita nella maggior parte dei paesi che l’hanno adottato, ad eccezione, ovviamente, della Germania. Per finire, si osserva che l’euro fa aumentare i deficit, tanto interni quanto esteri, e che porta verso un debito sempre più grande dei paesi che sono entrati nell’Unione economica e monetaria. Tutto questo è abbondantemente documentato da numerosi autori. Siccome l’euro può funzionare solo in una spirale di impoverimento per la maggior parte dei paesi, ne deduco che è destinato a fallire.

Ma, qui, abbiamo una seconda problematica: le condizioni che determineranno la fine dell’euro. Tali condizioni possono creare una crisi catastrofica generata sul mercato obbligazionario. Al momento, la situazione resta stabile grazie alla Banca Centrale Europea. Ma la credibilità di quest’ultima sta nel fatto che non è stata messa alla prova. Prima o poi i mercati testeranno la risoluzione della Bce, e allora Mario Draghi si ritroverà fortemente in difficoltà. Queste condizioni potranno anche provenire dalle tensioni politiche crescenti che l’Euro genera sia tra i paesi membri dell’UME, sia all’interno degli stessi, dove le forze anti-europeiste prendono sempre più peso. Queste tensioni potranno ad un certo punto mettere gli attori politici di fronte alla necessità di dissolvere la zona euro o di uscire dalla moneta unica.

Per quanto mi riguarda, ho sovrastimato la rapidità delle evoluzioni finanziarie, sulla base di quello che avevamo conosciuto nel 2008-2009. Ma questo non cambia niente all’analisi di fondo.


Manifesto per l'Europa

Occorre prima possibile variare l'attuale situazione che ci è stata imposta dove l'Europa e l'Euro sono diventati una gabbia che sta distruggendo il popolo italiano impoverendolo
Il destino che hanno preparato per noi con il fiscal comapt  è di almeno 20 anni di ulteriore austerity e di povertà

Una nuova strada è possible
Occorre però conoscerla e volerla
Vi invito a leggere : MANIFESTO PER L'EUROPA

giovedì 3 ottobre 2013

Francia 2013: una tragedia e un mistero

Fonte  http://eurotruffa.it/politica/130-francia-2013-una-tragedia-e-un-mistero.html

di Alain Parguez
Professore Emerito alla University of Franche-Comté, Besançon, Francia

Una tragedia e un mistero il perché il cosiddetto neoliberismo non rientri nello Stato autoritario e burocratico che evolve ormai al di fuori di un decadente sistema capitalistico.

Ciò che sta accadendo in Francia dev’essere un mistero per molti osservatori esteri.
Ma tale mistero può essere rivelato grazie a tre fatti drammatici:

    L'economia reale sta collassando. Tutti i dati supportano questa tragica diagnosi: tasso di crescita negativo, esorbitante aumento della disoccupazione effettiva, uno dei più forti crolli nella quota salari, inflazione in crescita.
    Non è una recessione, è una sistematica e genuina crisi che sta svelando la tendenza a morire del sistema capitalistico, e la sua metamorfosi in una economia di rentier e parassiti.
    Quella che è la causa principale del complessivo crollo del capitalismo, è l’impegno dello Stato in una politica di lungo periodo di austerity predatoria che sta auto-peggiorandosi.

Perché tale disastro è un paradosso?

Lo Stato è guidato dal Partito Socialista che sta, a causa della sua fanatica ideologia, distruggendo la società.

Ciò significa che la Francia sta diventando un buco nero in Europa, che potrebbe costringere al collasso l’unione monetaria. Come può essere spiegata tale tragedia?

Qui sta la ragione del perché ho scritto questa breve nota. Quest’ultima sarà divisa in quattro parti:

    Il disastro economico
    La responsabilità della politica di lunghissimo periodo dello Stato
    La connessione con l’Euro: L’unione monetaria è la causa o è il capro-espiatorio di libere scelte di politica economica dei primi anni del regime di Mitterand per lo scopo di una “terapia sociale”?
    Infine l’ultimo paradosso: perché è il Partito Socialista ad essere dedito ad una politica di austerità auto-distruttiva?


mercoledì 2 ottobre 2013

«Via dall'euro o facciamo la fine della Jugoslavia!» Bruno Amoroso: l'alternativa per evitare il disastro a cui ci sta portando questa Europa. [Informare per resistere]

di Informare per resistere


La ricreazione è finita, presto vi dovrete arrangiare anche per le pensioni. Questo, in sintesi, il discorso-choc che il sovrano olandese Guglielmo Alessandro ha rivolto alla nazione: la globalizzazione impone anche all'Olanda l'addio al glorioso sistema del welfare e delle protezioni sociali.
È l'élite, direttamente, che parla: la stessa élite feudale che si è impadronita della moneta, imponendoci l'Eurozona, per poi dirci: scusate, non ci sono più soldi. Falso. I soldi li "fabbricano" loro, mentre a mancare sono i politici in grado di difenderci.
Enrico Letta, che rincorre i diktat della Merkel, governa con Berlusconi, che nel suo videomessaggio del 18 settembre, di fronte alla catastrofe economica dell'Italia, proclama: «Occorre imboccare la strada maestra del liberalismo: meno Stato, meno spesa pubblica». Il liberismo: cioè il tunnel senza uscita del quale siamo già prigionieri, da vent'anni. Attenti, avverte il professor Bruno Amoroso: di questo passo, già a novembre sprofonderemo nel baratro della Grecia, saremo esposti a tempeste mai viste e rischiamo di fare la fine della Jugoslavia.


martedì 1 ottobre 2013

L'ottimo "affare" dell' EURO per l'italia.... !!

Bel affare per l'italia: perdiamo un asset strategico pagando con i nostri stessi soldi. Quanto siamo fessi a rimanere in questo schifo di euro! !!

Leggete questo articolo e meditate su quanto siamo "furbi" noi italiani e su che classe politca abbiamo che ci stanno svendendo per un piatto di lenticchie condannandoci a 30 anni o più di miseria.....



 PIANGE IL TELEFONO


Stamane vado di fretta e ve la farò breve.
La notizia che si legge sui giornali italiani è che Telecom, tra non molto, parlerà spagnolo. Ma la notizia che non leggerete mai sulla stampa italiana è che l'acquirente, ossia Telefonica, verosimilmente, per portare a compimento l'operazione, verrà finanziata da qualche banca spagnola -già fallita- e salvata con i soldi dei contribuenti Italiani attraverso il fondo salva stati e banche ESM, al quale  l'Italia partecipa con 125 miliardi di euro, presi a debito sui mercati. Di come l'Italia abbia contribuito al salvataggio delle banche spagnole, lo abbiamo spiegato QUI.
Ricapitolando, per rendervela ancora più semplice, possiamo dire che TELEFONICA (società spagnola), attraverso la controlla TELCO, acquista TELECOM (Società Italiana). La quale Telefonica, avendo necessità di capitali  per compiere l'operazione, verosimilmente, si farà finanziare da qualche banca spagnola. La quale banca spagnola, a sua volta, è stata salvata con i soldi dei contribuenti italiani attraverso il fondo ESM. I quali contribuenti, per poter conferire  i soldi nel fondo ESM  (e da questo alle banche spagnole che finanziano l'acquisto di Telecom da parte di Telefonica), essendo straccioni,  sono stati spremuti di tasse per rendersi presentabili sul mercato e per ottenere la fiducia degli investitori che hanno prestato i soldi all'Italia, a fronte del pagamento di lauti interessi.
Chiaro, no?