mercoledì 19 giugno 2013

EURO,DITTATURA E PORNOGRAFIA


EURO, DITTATURA E COMUNICAZIONE: BISOGNA STARE ATTENTI A TUTTI I DETTAGLI

Molti sanno già che la prima cosa che fa un regime dittatoriale dopo avere preso il controllo di uno stato è l’occupazione militare di tutti i canali tradizionali di comunicazione operativi nel paese in questione: televisioni, radio, giornali. Perché lo fanno secondo voi? La risposta sembra abbastanza scontata: per impedire e soffocare il dissenso e veicolare soltanto i messaggi della propaganda. Ovvio che sia così, eppure c’è un altro effetto più sottile e raffinato che vogliono in genere raggiungere i golpisti attraverso la comunicazione: stravolgere dalle fondamenta la realtà dei fatti e il significato degli eventi. Una cruenta azione di guerra diventa così un’eroica impresa di pace, un violento sopruso alla libertà di una nazione diventa un atto provvidenziale di liberazione, la corruzione fisica e mentale di un intero popolo diventa magnanimità e filantropia. Bisogna stare attenti a tutti i dettagli per capire fino a che punto si spingono gli esperti della comunicazione e della propaganda per manipolare la verità delle cose che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni e farle passare per quelle che non sono. Bisogna essere degli esperti osservatori per notare queste sottigliezze e rivelarne tutti i significati più reconditi e inquietanti: ricordando sempre che per chi tira le redini di una dittatura nulla deve essere lasciato al caso e all’improvvisazione.


Nel bellissimo articolo che vi propongo oggi, lo studioso indipendente di comunicazione e propaganda Francesco Mazzuoli (vi consiglio vivamente di ascoltare con attenzione questo suo intervento del 23 ottobre 2011: l’Unione Europea è un Golpe) partendo da una semplice immagine, una fotografia, ricostruisce minuziosamente tutta la strategia manipolatoria e iconografica che si nasconde dietro la dittatura di una moneta: in Europa tutti sapevano che non si poteva agire con i carri armati e i plotoni militari per occupare i palazzi del potere. Era necessario procedere con maggiore acume e scaltrezza per non risvegliare le sentinelle sopite di popoli abituati da secoli e da millenni a riconoscere e convivere con le oppressioni brutali e i mezzi spiccioli dei dittatori di turno. Senza abbattere nemmeno un calcinaccio dei vecchi palazzi, bisognava lentamente edificare nuovi palazzi e templi che si affiancassero progressivamente a quelli esistenti, finendo poi per sostituirli del tutto. E così si cominciò col costruire Palazzo Berlaymont a Bruxelles, dove oggi ha sede la Commissione europea, con lo scopo di far dimenticare nell’immaginario collettivo le antiche vestigia dei parlamenti democratici nazionali. Si continuò con il Palazzo di Vetro dell’Eurotower a Francoforte, che divenne in breve tempo il nuovo tempio della BCE capace di oscurare persino la secolare Cupola di San Pietro in Vaticano. Ed è proprio lì che viene oggi gelosamente custodito e venerato il nuovo culto del Dio degli Europei: il dio moneta, l’euro. L’esperimento più ardito mai tentato da una ristretta ed agguerrita minoranza di persone per sopraffare, sottomettere, violentare, stuprare il passato, la storia e la cultura di interi popoli millenari.  

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LE BANCHE SI APPROPRIANO DI UN DIRITTO SOVRANO - MARCO SABA
 


PORNOGRAFIA DELL'EURO


Elementi di iconografia e comunicazione ad uso dei sudditi

di Francesco Mazzuoli



Guardate attentamente la foto sopra e ditemi: quale è la vostra reazione istintiva, viscerale?
n  È ributtante?

n  Oscena?

n  Contiene qualcosa di perverso?
Qualunque reazione abbiate avuto è quella giusta: è la foto più triste e squallida del secolo.
Vediamo di capire e spiegare perché.
Nella foto, Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, firma e redistribuisce le nuove banconote da 5 euro ai bambini.
Si tratta di un momento, particolarmente significativo, della  presentazione della nuova banconota da 5 euro, che fa parte della seconda serie di banconote denominata, non a caso, “Europa”.
Innanzitutto, spieghiamo  l'evento.
Sono tempi duri per l'euro - in palese difficoltà e contestato in modo crescente - e l'oligarchia finanziaria, padrona di questa moneta imposta ai popoli,  ritiene necessaria un'azione di comunicazione “forte”, o, per meglio dire, di propaganda.
L'azione ha due scopi:
n  Ribadire l'identità (e quindi l'inscindibilità) tra euro ed Europa.

n  Liberare l'euro dalla sua nuova immagine negativa.
Partiamo dal secondo punto: liberare l'euro dalla sua nuova immagine negativa.
Cosa c'è di meglio, per dare una nuova verginità a questa moneta, che associarla con la purezza dei bambini? In psicologia sociale, si chiama effetto alone.
Ma si tenta di fare di più, cioè di passare da una moneta male-detta a una benedetta.
E, infatti, l'evento rimanda al rito dell'Eucarestia: il sacerdote celebrante offre l'ostia, rappresentata dalla banconota da 5 euro.
In tal modo l'euro non è solo purificato, ma anche sacralizzato.
In realtà, il richiamo simbolico investe due sacramenti: Battesimo ed Eucarestia. Come in un Battesimo - si tratta, infatti, di una nuova banconota - l'euro rinasce libero dalla colpa e “puro”, e la sua purezza si dimostra con il fatto che lo si “comunichi”, lo si dia in pasto ai bambini.
La prima reazione istintiva comprende l'orrore e il disgusto per l'accostamento del bambino con il denaro (da sempre, pedagogicamente, tenuti separati): accostamento osceno perché non purifica la banconota, come nell'intenzione del propagandista, ma sporca il bambino.
Cosa c'è di più orribile, infatti, che dare ad un bambino, in luogo di amore, tenerezza, affetto, del denaro?
E ci sgomenta e ci fa rivoltare l'espressione a un tempo desiderante e soddisfatta della bambina che si rigira tra le mani, non un giocattolo, un regalo, la foto di un coetaneo o un genitore, bensì una banconota.
È il denaro che sostituisce tutto: il non plus ultra,  l'unico valore e scopo della vita.
Abbiamo detto, poi,  che nella foto si rappresenta il Sacramento della Eucarestia.
L'euro, divinizzato, è offerto come il corpo di Cristo: dobbiamo nutrircene  ed entrare in comunione con esso, essere un tutt'uno con esso.
Anche questo accostamento smuove qualcosa nello stomaco, offende la nostra sensibilità, provoca  un rigetto atavico.
Il denaro, infatti,  è stato a lungo considerato lo sterco del demonio, antitetico all'ostia.
Se i bambini devono mangiare lo sterco del demonio, allora percepiamo un ribaltamento,  una anti-comunione blasfema. L'effetto non è una sacralizzazione della moneta, ma una desacralizzazione della Eucarestia.
E, dentro di noi – culturalmente cristiani, che lo si voglia o no - questo risuona come la conferma in effige che l'euro è veramente una moneta maligna, che gronda il sangue delle vite offerte in sacrificio, dei suicidi, delle esistenze senza futuro.
Una moneta glorificata soltanto dalla casta usurocratica che si è impossessata del nostro destino, con la complicità dei governanti corrotti e della ignavia dei sudditi, rinchiusi nel proprio miope individualismo, nelle proprie misere conventicole.
Ma veniamo al primo punto dell'azione di comunicazione: ribadire l'identità (e quindi l'inscindibilità) tra euro ed Europa.
Qui tocchiamo il nucleo fondamentale della propaganda.
Il Sommo Sacerdote, in una sua uscita pubblica, ci ha già detto che questa moneta è “irreversibile”, ma ora ci mostra anche che è indissolubile l'identità tra euro ed Europa: distruggere l'uno significa distruggere l'altra.
Il nome di questa serie di banconote è, infatti, Europa, a sigillare definitivamente l'identità tra l'una e l'altra.
E guardate la divisa che portano i bambini. Dovrebbe essere la divisa dell'Europa, ma l'unico simbolo che compare è quello dell'euro. Euro ed Europa sono, quindi, la stessa cosa.
E, del resto, anche le monete sono chiamate divise.
La storia è fatta di abissi spaventosi, ma non credo che si sia mai arrivati a vestire i bambini da monete: nella creazione dei bambini-moneta, la mercificazione e la riduzione di qualunque valore umano a quello del denaro non potrebbe essere più palese.
Già che ci siamo, vediamo di mettere brevemente a fuoco gli elementi cardine di questa pedagogia imperiale, così come si desumono dall'immagine:
n  Inculcare il valore dell'euro come fondamentale nei futuri sudditi dell'Europa di domani.

n  Inculcare l'identità euro-Europa.

n  Insegnare ad obbedire solo al denaro e a chi ha il potere di elargirlo.
Abbiamo già trattato i primi due punti, comuni alla propaganda urbi et orbi.
Soffermiamoci, sul terzo, il più inquietante.
Vediamo i bambini, in piedi, rispettare ordinatamente la fila: li vediamo obbedire.  E perché obbediscono? Perché saranno pagati.  E si obbedisce a chi ci dà il denaro, a chi ha il potere di elargirlo.
Chiaro, no?
E bisogna anche ringraziare chi ha questo potere: il significato della parola Eucarestia è proprio “rendimento di grazie”.
Andiamo avanti nella lettura dell'immagine e allarghiamo il quadro dell'interpretazione.
Guardiamo sopra la testa di Draghi. Vediamo il logo della BCE, composto dalla scritta European Central Bank e dal simbolo dell'euro, che richiama una corona reale stilizzata: Draghi siede incoronato dal logo della BCE. 
La BCE è il trono dell'Europa. Ma non solo: La BCE è la fonte divina, in grado di emettere l'euro, cioè di creare l'Europa, di consentirne la stessa esistenza.
Draghi può consacrare l'euro, attraverso la firma, solo in quanto agisce come rappresentante della BCE, proprio come il sacerdote che celebra l'Eucarestia agisce in persona Christi, invocando la potenza dello Spirito Santo.
Non a caso il potere della BCE è al di sopra di qualunque ingerenza democratica, insindacabile, e quindi assoluto.
BCE, euro ed Europa, costituiscono la nuova trinità, i cardini della  religione imperiale, di cui l'euro è l'unico elemento tangibile.
Detta religione ha due funzioni: quella di sacralizzare l'euro, strumento del Potere (e, attraverso di esso, il Potere stesso, che coincide con il denaro  e con la facoltà di emetterlo), e quella legata alla stessa etimologia di religo (che significa tenere insieme, da cui rilegare), cioè la funzione di tenere insieme  entità diverse e creare l'illusione di una identità attraverso un suo simbolo tangibile.
Le entità diverse sono naturalmente i differenti Paesi europei, mentre l'euro è il simbolo concreto di una identità, quella europea, inesistente. Non solo inesistente, ma impossibile.
Quando i sudditi, lobotomizzati dalla propaganda – ma forse non ce ne era nemmeno bisogno – dichiarano di sentirsi, o addirittura di “essere” europei, bisognerebbe chieder loro che cosa significhi.
Ne sentiremmo delle belle. Ovvero, come io credo, non sentiremmo proprio nulla, perché il nulla non può essere espresso a parole.
E quella europea è un'identità di cartastraccia, come la moneta che presto uscirà di scena, talmente odiosa che non la vorranno nemmeno i collezionisti.
Dopo questa decrittazione del quadro d'insieme, il cui significato ultimo è l'ennesima, arrogante, auto-celebrazione del potere autocratico dell'oligarchia finanziaria, facciamo un passo indietro e torniamo a guardare la nostra foto, liberando l'immagine dalle interpretazioni proposte fino a questo momento. Che cosa rimane?
Rimane il gesto di pagare dei bambini.
Generalmente, i bambini si pagano per fargli fare qualcosa, per “corromperli”. Quantomeno viene corrotta l'innocenza del bambino e in modo “irreversibile” la struttura dei suoi valori.
Ecco perché, in qualunque modo la si guardi, non esiste foto più disgustosa, rivoltante e intollerabile di questa.


Pubblicato da PIERO VALERI

eh che cavolo !!!






giovedì 13 giugno 2013

Consigli libri da leggere

- L. Fantacci: "Moneta, storia di una istituzione mancata", Marsilio 2005
- M. Amato: "Le radici di una fede. Per una storia del rapporto fra moneta e credito in Occidente", Mondadori Bruno, 2008-
- M. Amato  L. Fantacci: "Fine  della finanza"; Donzelli, 2009
I tre libri andrebbero letti in successione come elencati sopra.
- Giannini: "L'età delle banche centrali". Il Mulino, 2004
- Roberto Ruozi: "Economia della banca".
  Siti Internet:

domenica 9 giugno 2013







foglio di Ricino

LO  SCENDI..LETTA.


E così, il buon Enrico Scendi..Letta ha calato ufficialmente le brache.
Non che non ce lo aspettassimo, ma per noi un po’ romantici, un po’ ingenui, un po’ guasconi della politica, rappresenta pur sempre un brusco ed inequivocabile risveglio dal sogno della Sovranità.
A Santa Margherita Ligure ha dichiarato :” Condivido le parole di Squinzi…faremo di tutto per evitare l’aumento dell’IVA…ma non possiamo stampare moneta”.
Il problema è però che sotto le brache dello ScendiLetta, non c’è il suo culo: ma il nostro.
Egli infatti, comunque andranno le cose, continuerà a percepire il suo lauto stipendio e ad andare alle periodiche riunioni del Bildergerg dove, insieme ad altri della sua specie, continuerà a contribuire a decidere dei destini della gente, culi compresi.
La stampa della moneta, checché ne dica il trattato di Maastricht, è la chiave di volta per la soluzione della crisi: che crisi non è, ma bensì un nuovo assetto definitivo ed in via di ulteriore aggravamento, di tutto il sistema finanziario, economico e, appunto, monetario. Il quale ci costringe, e ci costringerà sempre più in futuro, a tagliare gli stipendi, ad allungare l’età pensionabile, a ridurre le pensioni dei nostri figli e nipoti, ad eliminare quasi totalmente lo Stato Sociale, ad un perenne stato di precarietà e di sudditanza.
Insomma: ad una condizione di vita sempre più miserevole.
Tutto giustificato dal fatto che la finanza sta passando a riscuotere gli illeciti interessi dell’enorme mole di capitali da essa inventati. Creati dal nulla!
Il rinnegato ScendiLetta ed i suoi accoliti, stanno per l’ennesima volta prendendoci in giro, cercando di dimostrare di fare “qualcosa” per rimediare alla tragica situazione in cui tutti  i
precedenti governi ci hanno cacciato e nella quale Monti ci ha definitivamente seppellito.
Giocare su cifre risibili di uno o due miliardi di euro per trovarne la copertura, con un PiL di un Paese che ne produce 1600 all’anno, e considerando che, come per la cassa  integrazione, sono necessari per salvare la vita di molte persone,  è semplicemente blasfemia.
Mentre U.S.A, Giappone e Gran Bretagna sfornano dollari, yen e sterline a fiumi e se ne sbattano altamente del “rigore” di quella deficiente della Merkel, con esportazioni che vanno a mille ed inflazione quasi inesistente.
Claudio Zanasi