venerdì 22 marzo 2013

CSI - Cyprus: Saving and Investment

dopo il punto di vista del cinico ragioniere, voliamo alto con la macroeconomia... per poi precipitare nel baratro del debito estero!)


È arrivato... "L'arrotino?" chiederete voi. No, il coroner.

Andiamo a vedere cos'è successo a Cipro. Perché capirete, il piddino, sapendo di sapere, è anche un espertone, e per ogni problema che rischia di incrinare il suo sogno, quel sogno che lui vuole tanto lasciare a suo figlio (non potendo lasciargli un esempio), per ogni problema, dicevo, lui ha una spiegazione, sempre diversa. Si sa, il piddino è fatto così. Gli fai vedere un albero e gli chiedi: "Scusa, ma è un faggio o una quercia?". E lui, diligente, si munisce di lente d'ingrandimento e comincia a contare le nervature di ogni foglia.

Nel disperato tentativo di non ammettere che il problema è l'euro, la spiegazione che il piddino dà del caso cipriota è veramente esilarante! Il problema, dice il piddino, sarebbe che i capitali che arrivavano a Cipro appartenevano ai perfidi oligarchi russi, e quindi, insomma, erano capitali dubbi. Quale sia il nesso che lega l'origine dubbia di alcuni capitali alla sòla che hanno preso tutti i depositanti (nel meraviglioso mondo dell'euro che tutela i risparmi) a me sinceramente sfugge. Come sfugge (sapientemente nascosto nelle pieghe di un'informazione virtualmente inesistente) chi staremmo salvando a Cipro.

Vi faccio un esempio, spero benaugurante. Ma scusate tanto: se voi, domattina, uscendo per strada, trovaste in terra un bel biglietto da 500 euro, cosa fareste? Vi chiedereste se è caduto di tasca a Jack the Ripper o a Cappuccetto Rosso? Non penso. Credo che vi chinereste con molta dignità, ostentando indifferenza, e ve lo mettereste rapidamente in tasca. E avreste (avrete) tutta la mia paterna benedizione. Perché pecunia non olet.

Fuor di metafora: ci hanno fatto una capa tanta col fatto che abbiamo bisogno di capitali esteri, il nostro presidente del consiglio andava in giro per il mondo col cappello in mano a invocare "portate soldi in Italia, compratevi le nostre aziende...". Perché quello che è un bene per noi dovrebbe essere un male per Cipro? Se ti servono soldi, che te ne importa di chi te li dà? Perché i soldi degli "oligarchi" dovrebbero essere meno buoni di quelli degli "sceicchi"? Alla fine, c'è grande probabilità che siano stati fatti nello stesso modo: col petrolio. Il problema dei soldi non è tanto da dove provengono. Se uno te li dà li prendi, no? Il problema è a chi vanno, cioè cosa ci fai. E qui, appunto, casca l'asino. Perché, come abbiamo più volte constatato studiando il romanzo di centro e periferia (aka ciclo di Frenkel), il problema, nel ciclo minskyano centro-periferia, è che a un certo punto in periferia di capitali ne arrivano troppi, così tanti che farci qualcosa di remunerativo diventa impossibile. La periferia crolla così sotto il peso dei capitali che non riesce né a restituire né a remunerare, e che normalmente sono stati presi in prestito da privati: sono debito privato estero.

È successo qualcosa di diverso a Cipro?

Naturalmente no.

Ed è una sorpresa quello che sta succedendo?

Naturalmente no: sevedeva (per usare il tormentone di Claudio Borghi), e sevedeva benissimo.

Siccome la storia l'ho raccontata diverse volte (l'ultima qui, a proposito della Slovenia), possiamo andare rapidi.


I saldi settoriali


I saldi settoriali (per i dilettanti, bilanci settoriali) di Cipro sono qui e ci raccontano la solita storia di sempre (chi non sa cosa siano può vedersi la spiegazione riferita alla Grecia qui e qui):


Le due rette tratteggiate verticali corrispondono all'entrata nell'ERM II (nel 2005) e nell'Eurozona (nel 2008), cioè a quando Cipro ha "fissato" il proprio cambio all'euro, e a quando poi ci è definitivamente entrato, con una scelta spectacularly ill-timed (per dirla con Krugman).

Il vero cambiamento strutturale è il primo, la fissazione del cambio. Come vedete, ha i tre effetti previsti dal ciclo di Frenkel:

1) arrivano capitali a manetta (la spezzata verde, che descrive gli afflussi - se positiva - o deflussi - se negativa - di capitali esteri, decolla verso l'alto);

2) questi capitali vanno a finanziare fondamentalmente il settore privato, che diventa debitore netto (la spezzata rossa, che descrive il saldo finanziario privato, sprofonda rapidamente verso un deficit di -15 punti di Pil, partendo da un +5 due anni prima della fissazione del cambio!);

3) il settore pubblico consolida la propria posizione e quindi i beoti di Bruxelles sono contenti (la spezzata blu, che descrive il saldo del bilancio pubblico, partendo da un discreto deficit passa rapidamente in surplus).

Quindi, come vedete, le traiettorie sono le solite: forte indebitamento dei privati con capitali esteri mentre il settore pubblico consolida la propria situazione. Poi arriva uno shock, il panico, i privati devono "rientrare" (la spezzata rossa torna su da -15 a -5), lo Stato interviene per sostenere i redditi e gli istituti in crisi (la spezzata blu passa rapidamente in deficit) e i capitali esteri si arrestano... ma nel caso di Cipro non tanto, e non subito, e sotto vediamo perché: fino al 2011 gli afflussi di capitali esteri viaggiano attorno al 10% del Pil, che è moltissimo.

Per darvi un'idea, la procedura per gli squilibri macroeconomici della Commissione Europea (tempestivamente adottata dopo aver sbriciolato e deglutito quasi tutti i paesi della periferia), prevede che ci sia un early warning quando la media mobile a tre anni degli afflussi di capitali superi il 4% del Pil. Vedete anche a occhio che da quando Cipro è entrato nell'ERM II questo indicatore ha sempre superato la soglia di attenzione. Quindi sevedeva, sestravedeva.

Per inciso: impara l'arte e mettila da parte. I dati sono qui, andate a vedere qual è il prossimo palloncino che scoppierà...

Il debitopubblicocastacriccacoruzzionebruttomaoraarrivainparlamentolabasecheècompostadapersonepuliteetuttiiproblemiandrannosubitoaposto

(per gli amici: debito pubblico).

E cosa faceva il nemico pubblico numero uno (a pari merito con inflazzzzione e doppie punte)? Quello che vedete in questo grafico:


Formati ai divini insegnamenti televisivi direte: aumentava! Sbajato... Prima della crisi del 2008 anche a Cipro, come ovunque altrove, il debito pubblico stava diminuendo, e abbastanza rapidamente. Era intorno al 50%, ben al di sotto della soglia di attenzione di Maastricht (60%), della quale ormai dovreste aver capito che non significa nulla. Ovviamente questo dato di stock è compatibile col dato di flusso relativo al saldo del bilancio pubblico (vedi sopra).

E così, se qualcuno vi dice che la crisi di Cipro (o qualsiasi altra crisi, di fatto) è colpa del debito pubblico, sapere che avete a che fare con una persona in malafede o disinformata (l'una cosa non esclude l'altra).

Punto.

Il debito estero

Parliamo invece del debito vero, quello estero, cioè, più esattamente, della posizione finanziaria netta sull'estero di Cipro. E anche qui gli stock ci raccontano una storia compatibile con quella dei flussi. Abbiamo detto che arrivavano capitali dall'estero, e quindi è ovvio che sia aumentato il debito estero netto, cioè sprofondata verso il negativo la posizione estera netta. Lo volete vedere? Eccolo qua:


Si poteva intuire, intorno al 2007, che c'era qualcosa che stava precipitando, no? Afflusso di capitali significa debito. Sì, lo so, Scacciavillani non lo capisce, ma lui fa parte di "FARE per fermare la contabilità nazionale".

Mi dispiace (per lui).

Diceva Satie che "Si la musique ne plaît pas aux sourds, même s'ils sont muets, ce n'est pas une raison pour la méconnaître". Ecco, magari l'amico degli sceicchi un difetto ce l'ha: non è muto, ricordate? Ma sicuramente questa non è una ragione per sottovalutare la contabilità. Contabilità la quale ci dice che lo sprofondamento del debito estero netto di Cipro è l'ovvia contropartita di tanti begli "afflussi di capitali".

La bilancia dei pagamenti

Ma perché quando nel 2008 è scoppiata la crisi non c'è stato un sudden stop, un arresto improvviso dei finanziamenti esteri? Perché Cipro ha continuato a prendere soldi in prestito al ritmo di 10 punti di Pil all'anno? Perché la spezzata verde del primo grafico non è andata a zero?

Io un'idea ce l'avrei. È la solita storia dell'Irlanda: tu attiri capitali, magari con dumping fiscale di vario tipo (basse aliquote sui redditi da capitale/impresa, ad esempio), ma poi questi capitali devi remunerarli. Guardatevi questa figura:


Il saldo delle partite correnti corrisponde agli afflussi di capitale, cambiati di segno (se le partite correnti sono negative, stanno arrivando capitali). Le sue due componenti sono il saldo commerciale e il saldo redditi, che in buona sostanza ti spiegano se ti stai indebitando con l'estero per pagare merci estere o per corrispondere all'estero interessi.

Quando arriva la botta della crisi nel 2008, il reddito a Cipro diminuisce (il tonfo è stato del -1.9%, quasi nulla in confronto a noi), e quindi c'è un'immediata correzione al rialzo del saldo commerciale (spezzata rossa), perché meno reddito = meno importazioni (come ci ha spiegato il ragioniere fotografo). Ma ovviamente la correzione dell'indebitamento (spezzata blu) è molto meno rapida, e perché? Perché bisogna pagare gli interessi sui debiti pregressi, e farlo in condizioni di spread crescente. Quindi nel 2009 la spezzata verde continua a scendere. Ancora nel 2010 Cipro pagava un 4% di Pil di interessi netti all'estero. Il dato 2011 indica un azzeramento degli interessi netti, ma è provvisorio. Scommettiamo che fra un paio di anni si scoprirà che nel 2011 il dato era più vicino a -4 che a zero?

Benvenuti nel fantastico mondo dell'euro che facilità la mobilità internazionale dei capitali. Peccato che ogni tanto questi capitali siano di oligarchi cattivi. Eh, già, il problema poi è sempre quello: quanta cattiveria, signora mia, a quesso monno, e soprattutto quanta invidia! Eh, quest'euro che ci protegge gli americani ce l'invidiano proprio tanto...

Sarà per quello che ci avevano detto che sarebbe stato meglio di no! Loro volevano fuorviarci, ma noi siamo stati fuuuuuuuuuuuuuurbi...


(fonti: per i primi due grafici il WEO, per i secondi due l'edizione CD-ROM delle IFS. Tutta robba bbona, che viene da Washington).

Fonte Articolo: http://goofynomics.blogspot.it/2013/03/csi-cyprus-saving-and-investment.html

mercoledì 13 marzo 2013

Appello di Paola Musu: sovranità monetaria o sara' guerra civile


L’Italia sta morendo, l’urlo prima sordo, ora disperato e sempre più forte, percorre oramai tutta la penisola.
Il tradimento della consegna della sovranità del paese in mano di “ soggetti non democratici, non trasparenti, non responsabili, banche d’affari multinazionali, shadow banks, hedge funds, agenzie di rating, fondi sovrani, organismi internazionali di regolazione non governativi…”(Bassanini),continua a sommarsi all’inerzia della politica, unica responsabile di questa consegna e oramai ulteriormente responsabile di questa condotta inesorabilmente distruttiva.
Negli ultimi mesi, parecchi giovani, animati solo da un puro idealismo e molta buona volontà, in molte regioni d’Italia ed anche fuori da quella che un tempo era culla ideale e fucina di studio, ossia l’università, oramai tristemente svuotata anche di contenuti, hanno iniziato ad analizzare e diffondere i meccanismi di funzionamento della moneta, radunando gruppi di poche decine di persone, imprenditori, persone comuni, chiunque fosse interessato. Tutta questa gente, ora, è perfettamente consapevole delle cause del disastro economico cui si assiste impotenti. Queste persone sanno che la politica e i suoi protagonisti hanno permesso tutto questo con dei precisi atti di consegna del paese nelle mani della finanza privata, ma sono anche consapevoli dell’illegittimità di quegli atti. Sanno anche, che la soluzione a tutto ciò deve essere politica e ai politici chiedono disperatamente di intervenire, pretendono risposte, nella piena consapevolezza di averne il più ampio diritto. Chiedono alla politica di essere in grado di esprimere persone capaci di scelte coraggiose, ma giuste, benché fatte in aperto contrasto al delirio neoliberista dominante, seppur decadente.

lunedì 11 marzo 2013

Monete alternative:lo svizzero Wir

Di Vincenzo Zamboni

Nel 1934 un piccolo gruppo di imprenditori svizzeri, di fronte al perdurare della grave crisi iniziata nel 1929, diedero il via ad una iniziativa autonoma: la costituzione del wir (in tedesco, wir = noi), moneta indipendente parallela al franco. generalmente, le monete come il wir vengono dette "complementari" a quella "ufficiale", ma io credo che il termine "autonoma" sia più adeguato.
il wir, naturalmente, ha valore convenzionale per accettazione all'interno del circuito degli aderenti. il che, a pensarci un attimo, è esattamente quanto accade per tutte le monete cosiddette "Ufficiali". il comune fruitore di moneta non la usa perchè garantita in oro, oppure in convertibilità alla fonte emittente in qualche bene rale, tant'è vero che ormai le banche centrali nè garantiscono in oro nè in altre forme: emettono e basta, emetono pezzi di carta straccia o numeri sul computer, che hanno valore per accettazione comune, ma dipendono dalla politica adottata dal monopolio di emissione. chi impiega l'euro o il dollaro è fisicamente proprietario della moneta che ha in tasca, ma non del suo valore effettivo, che è soggetto a tutte le variazioni conseguenti la politica finanziaria di volta in volta scelta dalla banca centrale emittente. e, naturalmente, anche per l'euro o il dollaro la validità è limitata al circuito di accettazione, che per quanto grande non è universale.
ad ogni modo, il wir permise a chi lo adottò di svincolarsi dalla politica finanziaria dello stato e delle grandi banche centrali.
ipotesi: ho commissionato un lavoro, mi viene frnito il materiale richiesto, non ho soldi in cassa a causa della forte crisi finanziaria scatenata da wall street nel 1929, lo stato non fa credito, che faccio ? faccio un autocredito (attualmente, al tasso dell'1%, nel circuito wir, che è diventato un piccolo istituto autonomo). in teoria, potrei stampare io stesso un foglio con su scritto: "wir, valore nominale xxx", e impiegarlo in pagamento al mio fornitore. ma, naturalmente, il biglietto ha valore per accettazione, il che significa che è necessario almeno un piccolo circuito convenzionale iniziale di persone disposte ad accettare l'iniziativa. il mio fornitore non avrà difficoltà ad accettare il wir se solo sappia che esistano altre persone che lo accetteranno a loro volta come forma di pagamento per lavoro svolto. perchè, siamo alle solite, che cosa è il valore, se non il conteggio del lavoro svolto ? la vera funzione del denaro per i suoi utilizzatori è quello di unità di conto testimone di valore, e il valore è dato solo dal fatto che sia stato svolto del lavoro. non esiste alcuna crisi possibile, se si parta da questo presupposto, strutturalmente non speculativo: non è il denaro che crea valore, il denaro solo lo testimonia, essendo il valore creato dal lavoro, e solo dal lavoro. è l'economia finanziaria che crea artificialmente le crisi, partendo dal presupposto falso che il denaro possa creare valore, quindi altro denaro, e giocando sui vari meccanismi dei tassi di interesse in modo da favorire un ladro piuttosto che un altro. perchè bisogna esser chiari: chi aquista titoli di borsa è un ladro, precisamente ladro di interesse che non è stato affatto creato dal suo denaro investito, bensì dalla rapina di plusvalore derivante da pluslavoro non pagato. questa rapina finanziaria ai danni dei lavoratori è possibile solo perchè esiste un regime di monopolio sul denaro: la banca centrale dice "il denaro valido è solo il mio", e se il popolo accetta questo folle falso presupposto, l'istituto emittente ha in mano lo strumento per decidere, di giorno in giorno, quanto vale il vostro lavoro, quanto vale la vostra vita, quanto vale tutto.
il monopolio sulla emissione di denaro è la ghigliottina schiavistica che rende tutti prigionieri a vita, ergastolani nelle mani della grande finanza.
ma non si è ergastolani coatti, lo si è solo per inerzia. basta rompere il monopolio: "tu vuoi porre le condizioni unilaterali scelte da te sul denaro ? echissenferga: mi faccio il mio".
di fatto, l'espressione "Mi faccio il mio" non è per niente una battura di spirito, come credono ingenuamente molti ipnotizzati dalla propaganda goebblesiana di regime finanziario. infatti, continuando con l'esempio del wir, l'iniziativa ebbe così successo, che non solo i 16 imprenditori originali salvarono le proprie aziende, ma anzi l'iniziativa si diffuse ed ebbe successo sempre pèiù vasto. al punto che oggi gli aderenti sono 60.000 . nel caso detto, il circuito del wir è interno alla svizzera, per scelta, e la moneta indipendente, data in sola forma elettronica (Una modalità possibile ma non necessaria, adottata per motivi specifici) mostra una notevole solidità. in un servizio di milena gabanelli nella trasmissione report (reperibile su you tube) vengono intervistati alcuni aderenti. un concessionario auto specifica che con l'adozione del wir il suo volume di vendite è aumentato del 10%. il direttore di una radio chiarisce che con la crisi il volume di pubblicità in franchi è diminuito del 5%, mentre quello in wir è rimasto stabile.
l'ipnosi di massa ha fatto credere al popolo che si abbevera al veleno quotidiano di al mass media, organo di disinformazione e confusione di regime, che per avere denaro sia per forza necessario rivolgersi alla bce. falso. è proprio questo l'inganno che spalanca le porte ad ogni speculazione di classe dirigente: il presunto monopolio sul denaro, che permette di controllarlo a proprio piacere.
ma poichè invece il denaro non è che testimone di valore, valido per semplice accettazione, e il valore è dato dal lavoro,
chiunque può costruire denaro che testimonia lavoro, ed impiegarlo. tutto ciò che serve è un circuito di accettazione. ma l'esperienza del wir (che esiste ormai da 80 anni) mostra che è sufficiente anche un piccolo circuito iniziale, purchè determinato.
sono esistiti ed esistono molti esempi di monete complementari (come storicamente dette): il simec di giacinto auriti, gli italiani sardex e scec, il greco tem, la moneta del circuito tedesco regiomont , e vari esempi negli usa.
non rimane che continuare. chi produce lavoro può produrre anche denaro, suo semplice testimone. questa è economia reale, perchè la verità è che economia = lavoro e organizzazione del lavoro. il resto è semplice truffa.
l'alternativa è la vera e propria schiavitù da monopolio, truffa del dominio.
ma perchè sia data una truffa sono necessari due soggetti: il truffatore e il truffato. come si vede, non vi è alcun obbligo per i truffati di rimanere tali. si tratta solo di scegliere.
naturalmente, esistono al mondo i menagrami pessimisti uccellacci del malaugurio, la cui filosofia si riassume nel rinuciatario "tanto non si può far nulla, salvo che subire".fosse solo per loro, non accendereste l'interruttore della luce elettrica quando viene sera. un giorno ormai lontano thomas edison inventò un oggetto molto semplice, una ampolla di vetro con un filamento interno, ed oggi miliardi di persone usano quotidianamente la lampadina. i menagrami pessimisti non diventeranno mai un thomas edison. niente impedisce a nessuno, naturalmente, di continuare ad impiegare le candele, anzi. si tratta solo di scegliere, appunto.
nella società di massa goebblesiana è incredibile la vastità di diffusione della rinuncia alla scelta. è una rinuncia da inposi, ma anche questa ipnosi è autocostruita: nessuno è obbligato ad avvelenare quotidianamente la propria mente con i mass media, strumento ideologico dei padroni monopolisti.fatti non foste a viver come bruti.

Fonte : http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2012/07/monete-alternativelo-svizzero-wir.html


domenica 10 marzo 2013


foglio di Ricino

per digerire tutte le nefandezze che ingoiamo ogni giorno


E' la politica che governa la banca, o i banchieri che governano i politici? Potrei rispondere con una delle più famose frasi di Ezra Pound .” I politici sono i camerieri dei banchieri”, ma devo dire che la realtà, anche se piuttosto semplice, necessita di un minimo di approfondimento. Il “SISTEMA” bancario, non chi vi opera come stipendiato, e non mi stancherò mai di sottolineare questo fondamentale fattore, è per sua natura un sistema truffaldino. Perché ? Perchè presta soldi che non ha, perchè impone commissioni da rapina, perché presta soldi sulle garanzie dei clienti, ma non dà esso stesso alcuna garanzia di solvibilità (qui gli esempi si sprecano, diciamo MPS tanto per fare un esempio), perchè specula sempre a colpo sicuro, e se ci perde scarica la perdita sui clienti o sulla intera comunità, perché i suoi dirigenti percepiscono stipendi favolosi ed ingiustificati, perché creando cartamoneta dal nulla a costo zero lo fa indebitando le stesse persone dalle quali esige oltretutto un interesse da usura….devo continuare? Stabilito inequivocabilmente che il sistema bancario è un truffa, a legalizzarla sono nei secoli intervenuti i politici che, specialmente dagli anni 80 e 90 del secolo scorso, hanno legiferato a senso unico per il vantaggio delle banche contro gli Stati ed i popoli. Ovvio e consequenziale che fra le due categorie di malfattori si sia di fatto costituito un sodalizio. Questo sodalizio, prevede ovviamente che fra le due bande, avvengano frequenti e vantaggiosissimi “scambi”. Citerò soltanto per brevità il caso del Governatore della Bd’I Carlo Azeglio Ciampi, divenuto primo ministro e successivamente Presidente della Repubblica, oltre a ricoprire la carica al ministero del turismo e del tesoro. Sciocco ed inutile quindi, si rivela l’esercizio di chi si ostina ignorantemente a voler frapporre dei “disinguo” fra le due congreghe di lestofanti, che si spalleggiano a vicenda gli uni lucrando fraudolentemente sulle spalle dei cittadini e gli altri legiferando in modo che detti ladrocini vengano legalizzati. Stampando moneta dal nulla, cè abbondanza di refurtiva per tutti!

Claudio Zanasi

giovedì 7 marzo 2013

Euro: Storia di una "Balla Colossale"


soldi_bruciati.jpg
 Chiunque sia minimamente informato sa che introducendo l'euro ci hanno raccontato una marea di frottole. La moneta unica serviva per realizzare due progetti: quello imperialistico tedesco (ampiamente realizzato come chiunque può constatare osservando i dati) e la disciplina delle istanze sindacaliste per mezzo del vincolo esterno tanto cara alla classe dirigente dei cosiddetti "pigs."

Un esempio lampante delle mistificazioni con cui i media ci hanno bombardato e continuano a bombardarci in maniera trasversale è la visione del debito pubblico come origine di ogni male che affligge i paesi periferici dell'eurozona. Che lo sostenga la destra è abbastanza normale, assai più singolare è che lo faccia e lo abbia fatto quella che ancora chiamiamo sinistra.

Se il "male" fosse veramente il debito pubblico la crisi avrebbe colpito (nel 2008) per prima la Grecia (debito al 110% del Pil), successivamente Italia e Belgio (106% E 89%) e poi Francia e Germania (67 e 66 %). Ma la crisi si è abbattuta in primis sull'Irlanda (debito al 44% del Pil), Spagna (40%), Portogallo (65%) e soltanto in seguito Grecia ed Italia.

Appare palese come nella ricostruzione propinataci ci sia, per usare un eufemismo, qualcosa di strano. La verità è che in tutti questi paesi l'inflazione era in crescita, come la Bce indicava già nel 2006. E come dicono tutti gli economisti non palesemente di parte, in un'unione monetaria tassi di inflazione difformi conducono a crisi di debito estero. E che questo sia un vantaggio per leeconomie più forti (quelle del nord Europa in questo caso) è lapalissiano, ogni surplus implica infatti che qualcuno sia in deficit. In pratica le esportazioni diminuiscono per via dell'impossibilità di svalutare competitivamente e si deve giocoforza aumentare il debito con l'estero per garantire le importazioni. A questo punto crescono anche gli interessi e si entra in un vortice da cui è impossibile uscire senza cambiare le condizioni (cioè la moneta unica).

Fonte : http://www.nocensura.com/2013/03/euro-storia-di-una-balla-colossale.html

lunedì 4 marzo 2013

bambina di 12 anni denuncia la truffa del signoraggio bancario

Questa bambina di 12 anni ha studiato il problema del signoraggio bancario e capito la truffa che è verso i popoli