giovedì 28 febbraio 2013

Il Grande inganno: da Maastricht a Lisbona


di Solange Manfredi – tratto da http://paolofranceschetti.blogspot.com/

Premessa
Nel corso di questi anni ho scritto diversi articoli sottolineando alcune sentenze o leggi che, a mio parere, presentavano diverse anomalie: 
violazioni costituzionali nell'esercizio della politica monetaria; 
attentato agli organi costituzionali; 
La costituzione inesistente, abbiamo perso tutto; 
Il lodo Alfano? Un falso bersaglio, l'Italia ha perso la tutela dei diritti umani.

Non riuscivo a spiegarmi, allora, perché questi fatti non venissero segnalati, commentati e, soprattutto, perché i media tacessero la “pericolosità” di quanto stava accadendo. 
Oggi, probabilmente, ho capito il perché di quell’assordante silenzio. 
Quella che vi sto per raccontare è la storia di un grande inganno, un inganno che parte da lontano, sin dalla fine della seconda guerra mondiale. 
E’ la storia di un progetto (eversivo???) che vuole l’Europa governata da una oligarchia. 
Poiché il progetto subisce, nel 1992, un’importante accelerazione,  è da tale anno che inizieremo a raccontare questa storia.


Il “debito pubblico” come il famoso “pollo a testa”: ma si può andare avanti così?



Ringrazio il Signor Galoppini che ci ha inviato il suo articolo al fine che lo potessimo postare su questo blog

Enrico Galoppini è redattore di "Eurasia". Interprete e traduttore dall'Arabo, ha insegnato Storia dei Paesi islamici in alcune università italiane. Collabora o ha collaborato a riviste e quotidiani tra cui "LiMes", "Imperi", "Levante", "La Porta d'Oriente", "Kervàn", "Africana", "Rinascita". Ha pubblicato due libri: Il Fascismo e l’Islàm (Parma 2001) e Islamofobia. Attori, tattiche, finalità (Parma 2008). Attualmente scrive sul portale Europeanphoenix.it ed insegna Lingua Araba presso vari enti ed associazioni.

Potete trovare altri scritti del signor Galoppini qui
http://europeanphoenix.it/component/search/?searchword=galoppini&ordering=&searchphrase=all  
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di Enrico Galoppini


Notizia di pochi giorni fa, data con gran pompa da tutti i media: “Italia: il debito pubblico sfonda i 2.000 miliardi”. L'Ansa, nell'occhiello, aggiungeva: “Pesa per ben oltre 33mila euro su ogni cittadino, bebè compresi”.

Mi dispiace essere ripetitivo, ma anche stavolta faccio appello a chi ha ancora mantenuto un residuo di facoltà razionali (e d'amor patrio). È mai possibile ridurre a barzelletta un tema così essenziale, coinvolgendo anche i neonati e, specialmente, mettendola su un piano di “responsabilità individuale”?

Che cosa vuol dire, altrimenti, “bebè compresi”, se non enfatizzare il fatto che “siamo tutti sulla stessa barca” e che dobbiamo dunque “rimboccarci le maniche” per “risolvere il problema”? Un “problema” che, oltretutto, vien fatto percepire come un capriccio del fato, come una sciagura ineluttabile capitataci tra capo e collo, e non come un esito perseguito metodicamente da qualcheduno a suo proprio ed esclusivo beneficio. Eh sì, il “debito pubblico” diventa come la casa che va a fuoco, e tutti sono tenuti a gettare secchi d'acqua, senza porsi il dubbio su chi ha appiccato l'incendio e perché. Una spada, una ghigliottina che pende sulla testa di tutti quanti, “bebè compresi”, quindi bisogna prenderne atto e frugarsi le proverbiali tasche. Con la nemmeno troppo velata insinuazione che se questo “debito” c'è, la colpa è di tutti noi, nessuno escluso, che viviamo “sopra le righe” e dobbiamo perciò “tirare la cinghia”. Questo intendono farci pensare, 'sta genia di filibustieri.

Peccato che la “soluzione”, per chi imposta la faccenda del “debito pubblico” in questo modo truffaldino, sia regolarmente quella di dover versare sempre più soldi nelle casse di uno Stato imbelle, gestito da camerieri dei banchieri e burattini della grande finanza. Uno Stato in mano a personaggi che sanno benissimo come funziona la “fabbrica del debito”, ma che manco per sogno - visto che sono lautamente pagati per tacere e sviare l'attenzione - si azzardano a metterne in discussione il meccanismo perverso e diabolico. Anzi, sono messi lì apposta per dare veste “legale” al più grande crimine della storia.

sabato 23 febbraio 2013

Finalmente una denuncia esplicita del problema del signoraggio delle Banche

  

Grillo ultimamente non parla in modo così esplicito del problema del signoraggio bancario , ma nel passato si occupava di questo problema del 1988


Ultimamente non ne parla più ma nei suoi recenti comizi ha sempre citato la parola "bankestein"
In quello di Bologna una volta,  ma nell'ultimo comizzio di Piazza San Giovannni a Roma lo ha ripetuto 3 volte di fila!!!
Sicuramente al grande pubblico questa parola non dirà niente ma per chi studia il problema del signoraggio questo termine vuol dire tutto

Io spero che Grillo non sia andato contro direttamente a questa elitte che si arricchisce con il signoraggio bancario, per non essere subito boicottato da questi mascalzoni.
Per far si che lo lasciassero in pace ma che quando M5S lunedì sarà il primo partito italiano allora Grillo avrà la forza di rifare la sua denuncia contro il signoraggio bancario
ricordiamoci sempre che 2 presidenti Americani sono stati uccisi per questo motivo : Kennedy e Lincoln avevano denunciato la truffa del signoraggio bancario


giovedì 21 febbraio 2013

BCE, la fabbrica del debito che sta rovinando l'Europa!



"Oggi la Bce stampa la banconota da 100 euro al costo di 3 centesimi e la vende alle banche commerciali a 100 euro, più l'1% di interesse, in cambio di titoli di garanzia. Le banche rivendono la banconota allo Stato a un tasso superiore in cambio di buoni del Tesoro che sono titoli di debito.
Lo Stato ripaga questi interessi facendoli gravare sulle tasse imposte ai cittadini. Quindi tutto il denaro in circolazione è gravato da interessi percepiti dalle banche e da tasse che gravano sulle nostre spalle. È così che noi siamo indebitati dal momento in cui nasciamo. È il sistema che di fatto corrisponde ad una «fabbrica del debito».Chi è il responsabile? A differenza di quanto si tenderebbe a pensare, la Bce è un'istituzione che svolge una funzione pubblica ma è di proprietà privata, detenuta da banche private, comprese quelle dei Paesi europei che non aderiscono all'euro. Ha la struttura di una società per azione e gode di autonomia assoluta dalla politica pur condizionando pesantemente la politica. Questa «fabbrica del debito» si è arricchita grazie a due nuovi trattati, il Fiscal Compact o Patto di stabilità, e il Mes o Fondo Salva-Stati, approvati il 19 luglio dal nostro Parlamento: così ci siamo ormai autocondannati ad essere indebitati a vita. Ci siamo impegnati, al fine di dimezzare il debito pubblico per portarlo al 60% del Pil, a ridurre i costi dello Stato di 45 miliardi di euro all'anno per i prossimi 20 anni, ciò che si tradurrà in nuove tasse e ulteriori tagli alla spesa pubblica; mentre per creare il Fondo Salva-Stati, l'Italia si è accollata la quota di 125 miliardi di euro, che non abbiamo. Nasciamo indebitati perché la moneta non la emette lo Stato ma una banca privata e abbiamo sottoscritto degli accordi con istituzioni sovranazionali le cui sentenze sono inappellabili. D'ora in poi lavoreremo sempre di più e vivremo sempre peggio per pagare i debiti. Ci limiteremo a produrre per consumare beni materiali, non ci saranno né risorse né tempo per occuparci della dimensione spirituale. Siamo ad un bivio epocale: salvare l'euro per morire noi come persona, oppure riscattare la sovranità monetaria per salvaguardare la nostra umanità. Ecco perché solo una nuova valuta nazionale emessa direttamente dallo Stato, che ci affranchi dalla schiavitù del signoraggio e scardini dalle fondamenta la «fabbrica del debito», emessa a parità di cambio con l'euro per prevenire fenomeni speculativi e inflazionistici, potrà darci la libertà di essere pienamente noi stessi nella nostra Italia che ha tutti i requisiti di credibilità e solidità per andare avanti a testa alta e con la schiena dritta"
Fonte: http://www.ilgiornale.it/news/interni/bce-fabbrica-debito-che-sta-rovinando-leuropa.html

Il partito unico dell'Euro: Lidia Undiemi intervista il Prof. Alberto Bagnai

Per gli "amanti" dell'Europa è meglio che capiate prima possibile che in verità l'euro è il principale fattore di discgregazione dell'Europa e di generazione di iniquità sociali tra i paesi e dentro i paesi stessi


martedì 19 febbraio 2013

Tutte le balle di Boldrin con la Napoleoni



Nel video, il confronto a Piazza Pulita tra Loretta Napoleoni e Michele Boldrin.

di Alberto Bagnai, autore di Goofynomics

 In un simpatico post del suo blog Paolo Manasse porta avanti un’argomentazione estremamente plausibile: quando si ha un problema, bisogna rivolgersi a uno specialista. Auguriamo al prof. Manasse di non aver mai un problema, soprattutto del tipo da lui evocato, perché leggendo il suo post si capisce quanto sia poco in grado di scegliere uno specialista.

 Sì, perché la lezzzioncina (con tre zeta) dello stimato collega quale scopo ha? Quello di dimostrare che nel dibattito che si è svolto recentemente fra Loretta Napoleoni e Michele Boldrin, il telespettatore ignaro deve dar ragione a Boldrin, poiché questo ce l’ha più lungo (il curriculum), e quindi è più esperto. Il simpatico Manasse, col suo intervento a gamba tesa, commette però uno scivolone logico piuttosto evidente. Uno specialista, per definizione, è una persona dotata di competenze specifiche in un settore. Lo specialista non è tanto quello che possiede “molta” competenza, ma quello che possiede la “speciale” , “specifica” competenza utile al caso.


 Immaginiamo il prof. Manasse il giorno in cui, Dio non voglia, dovesse trovarsi nella spiacevole situazione che descrive nel suo post, quella di avere un tumore. “Presto, portatemi da uno specialista!” “Be’, ci sarebbe proprio qui, nel palazzo, lo studio di un internista...” “No, portatemi dall’ortopedico del terzo piano, ha molte più pubblicazioni, ed è primario di un reparto importante...” “Ma lui è esperto di rotule, tu hai un problema al fegato!” “No, no, fate come dico io, l’esperto di rotule si è sottoposto al severo vaglio della comunità scientifica internazionale”.
 Requiem aeternam...
 Ci siamo capiti, no? “Economista”, in realtà, non significa nulla, esattamente come “medico” o “musicista”. Puoi anche essere un clarinettista con 10 dischi di platino al tuo attivo, ma se ti chiamano a suonare un preludio di Chopin per pianoforte sicuramente ti mancherà qualche nota. E se hai un cancro non vai da un ortopedico, a meno che tu non sia Manasse.


"Mario Monti giurò il falso" - Intervista a Magdi Cristiano Allam


giovedì 14 febbraio 2013



foglio di Ricino
per digerire tutte le nefandezze che ingoiamo ogni giorno

E' la politica che governa la banca, o i banchieri che governano i politici?
Potrei rispondere con una delle più famose frasi di Ezra Pound .” I politici sono i camerieri dei banchieri”, ma devo dire che la realtà, anche se piuttosto semplice, necessita di un minimo di approfondimento. Il “SISTEMA” bancario, non chi vi opera come stipendiato, e non mi stancherò mai di sottolineare questo fondamentale fattore, è per sua natura un sistema truffaldino. Perché ? Perchè presta soldi che non ha, perchè impone commissioni da rapina, perché presta soldi sulle garanzie dei clienti, ma non dà esso stesso alcuna garanzia di solvibilità (qui gli esempi si sprecano, diciamo MPS tanto per fare un esempio), perchè specula sempre a colpo sicuro, e se ci perde scarica la perdita sui clienti o sull’ intera comunità, perché i suoi dirigenti percepiscono stipendi favolosi ed ingiustificati, perché creando cartamoneta dal nulla a costo zero lo fa indebitando le stesse persone dalle quali esige oltretutto un interesse da usura….devo continuare?
Stabilito inequivocabilmente che il sistema bancario è una truffa, a legalizzarla sono nei secoli intervenuti i politici che, specialmente dagli anni 80 e 90 del secolo scorso, hanno legiferato a senso unico per il vantaggio delle banche contro gli Stati ed i popoli.
Ovvio e consequenziale che fra le due categorie di malfattori si sia di fatto costituito un sodalizio.
Questo sodalizio, prevede ovviamente che fra le due bande, avvengano frequenti e vantaggiosissimi “scambi”. Citerò soltanto per brevità il caso del Governatore della Bd’I Carlo Azeglio Ciampi, divenuto primo ministro e successivamente Presidente della Repubblica, oltre a ricoprire la carica ai ministeri del turismo e del tesoro.
Sciocco ed inutile quindi, si rivela l’esercizio di chi si ostina ignorantemente a voler frapporre dei “disinguo” fra le due congreghe di lestofanti, che si spalleggiano a vicenda gli uni lucrando fraudolentemente sulle spalle dei cittadini e gli altri legiferando in modo che detti ladrocini vengano legalizzati. Stampando moneta dal nulla, cè abbondanza di refurtiva per tutti!
   

domenica 10 febbraio 2013

PUDE : Partito Unico dell Euro

Per chi non capisce che questo euro ci sta impoverendo tutti (tranne una piccola casta ed elite)
può votare il PUDE , questo è il loro fantastico programma:



Abramo Lincoln: Sovranità monetaria

Abramo Lincoln sulla politica monetaria a pagina 91 del “Documento del Senato n.23” del 1865: 

“Il Governo non ha necessità né deve prendere a prestito capitale pagando interessi come mezzo per finanziare lavori governativi ed imprese pubbliche. Il Governo deve creare, emettere e far circolare tutta la valuta ed il credito necessari
per soddisfare il potere di spesa del Governo ed il potere d’acquisto dei consumatori. Il privilegio di creare ed emettere moneta non è solamente una prerogativa suprema del Governo, ma rappresenta anche la maggiore opportunità creativa del Governo stesso.
La moneta cesserà di essere la padrona e diventerà la serva dell’umanità. La democrazia diventerà superiore al potere dei soldi.”



Lo stesso anno Abramo Lincoln venne assassinato !

martedì 5 febbraio 2013

foglio di Ricino
per digerire tutte le nefandezze che ingoiamo ogni giorno


A chi crede che “il peggio sia passato”, a chi vede “la luce in fondo al tunnel”a chi pensa che lo “spread” sia il nostro faro e la nostra guida, a chi è convinto che Monti sia il “salvatore della Patria”, a tutti costoro io dico: non c’è limite al peggio: nell’economia globalizzata, i “manovratori” non si capacitano del fatto che, per uno stesso lavoro, devono pagare 200 euro al mese un indiano, e 1200 un Italiano, quindi:

1) Tutti i salari tenderanno in un prossimo futuro ad uniformarsi al basso.
Questi personaggi non apprezzano che nel mondo esistano marchi D.O.C. che fanno riferimento ad una zona geografica e/o ad un procedimento di lavorazione artigianale specifico ed esclusivo
 

2) In futuro, vi sarà un’offerta di cibo di bassissima qualità, ad un prezzo estremamente competitivo, del tutto standardizzato. Vi sono già tentativi suadenti per convincerci che le proteine contenute nelle cavallette sono esattamente equivalenti a quelle contenute nel filetto di bue o nel pesce. Questi apolidi super miliardari non vedono di buon occhio che la lingua inglese (la loro lingua) abbia difficoltà ad essere compresa ed accettata in molti paesi, per cui

3) Già la maggioranza dei titoli dei films sono in inglese, ma in inglese dovremo sorbirci anche tutta la sceneggiatura, con il contentino di poter leggere la traduzione nelle didascalie sottostanti, cosa che avviene già in moltissimi paesi.

4) La pubblicità vede e vedrà sempre più spot parlati esclusivamente in inglese (Nespresso! What else?)
 

5) Computer e strumenti tecnologici ci obbligheranno sempre più spesso a capire e a parlare inglese.

6) Libri in Italiano non avranno quasi più mercato, e dovremo pagare dazio per farceli tradurre. Leggeremo la Divina Commedia in inglese….Forse ci costringeranno anche alla guida a sinistra, ed ad usare galloni e pollici (2,54 cm.) piedi e miglia .Le canzoni inglesi infestano le nostre discoteche ,palestre, salotti, le T-shirt hanno esclusivamente scritte in inglese, o bandiere americane. Prodotti esteri come auto(Marchionne docet), elettrodomestici,ecc sempre più mortificheranno la nostra economia, le nostre aziende, il nostro popolo.
 

7) Le nostre aziende , quelle che ancora sono in mano italiana, saranno svendute allo speculatore (straniero) di turno come è già successo con gran parte del nostro patrimonio pubblico e privato. Ma la cosa più deprimente,è che, allo stadio, si continuerà ancora a gridare forza Italiaaaaa!

Claudio Zanasi.