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giovedì 31 gennaio 2013
venerdì 25 gennaio 2013
Sull’Italia sta per scatenarsi l’inferno, ma nessuno lo dice!
Sull’Italia sta per scatenarsi l’inferno, ma nessuno lo dice chiaro e
tondo: sia i politici che i grandi media non hanno ancora spiegato cosa
significano, in concreto, il Fiscal Compact e il pareggio di bilancio.
Tagli sanguinosi: 40 miliardi di euro all’anno, per vent’anni. Traduce
Luciano Gallino: vuol dire ridurre in miseria due o tre generazioni di
italiani, e retrocedere la nostra economia in sedie D. E tutto questo,
aggiunge Giorgio Cremaschi, sulla base di miseri calcoli tragicamente
errati: la Merkel, Draghi e Monti hanno inaugurato le micidiali
politiche di rigore credendo che un punto di taglio del deficit pubblico
avrebbe ridotto la crescita di mezzo punto.
Tutto sbagliato: un punto di tagli produce un punto e mezzo di danno
economico, cioè tre volte le previsioni. A dirlo non è Cremaschi, ma il
capo economista del Fondo Monetario Internazionale, come riporta il
“Sole 24 Ore”.
Tecnocrati incapaci, oltre che spietati: «Hanno sbagliato i conti – dice
Cremaschi – e la politica di austerità che hanno consapevolmente deciso
ha povertàprodotto disoccupazione e povertà tre volte di più di quanto
avevano pensato di farci pagare». Ecco spiegata la dismisura della
spirale recessiva, sempre più pesante e senza soluzioni, che sta
dilagando in Europa. «In concreto – scrive Cremaschi su “Micromega” –
questo vuol dire che il pareggio di bilancio come obbligo
costituzionale, votato anche da Lega e Idv», comporta un’austerity «non
più economicamente e socialmente sostenibile», perché il patto fiscale
europeo ci obbliga a dimezzare il debito pubblico in appena vent’anni.
E’ l’orrore sociale del Fiscal Compact, di cui i media preferiscono
parlare il meno possibile, «con buona pace della politica di unità
nazionale che ha deliberato queste scelte e dello stesso Presidente
della Repubblica che le ha auspicate e benedette».
Scelte sciagurate, che secondo Cremaschi «vanno concretamente e
rapidamente messe in discussione, cioè revocate», perché per rimediare a
danni epocali «sarà necessaria una politica economica di segno opposto a
quella sinora attuata». Una nuova politica democratica, «che come prima
misura decida di rompere il tabù liberista che domina il nostro
continente». E’ il tabù del debito e del pareggio di bilancio,
spauracchio «che invece viene messo in discussione nel resto del mondo,
dagli Stati Uniti al Giappone alla Cina all’America latina», dove
peraltro le economie si basano su moneta sovrana, senza cioè il ricatto
di una valuta “straniera” come l’euro. Parliamoci chiaro, insiste
Cremaschi: «Per affrontare la crisi e il suo primo effetto, la
disoccupazione di massa, bisogna spendere soldi pubblici», come Monti,
Bersani e Berlusconifa Obama, «senza timore di avere un bilancio in
deficit». E dunque: «In Italia e in Europa deve saltare tutto il sistema
di patti, accordi e regole che promuovono e disciplinano l’austerità».
In Italia invece il confronto elettorale parla d’altro, aggiunge
Cremaschi, anche se la campagna elettorale si fonda sulle promesse più
varie. «Monti evidentemente non può certo smentire sé stesso, Berlusconi
è sicuramente capace di farlo ma proprio per questo non ha alcuna
credibilità». E Bersani? «Nel proprio programma elettorale ha scritto
che si impegna a rispettare tutti gli impegni assunti e lo ribadisce in
continuazione per rassicurare l’Europa e lo spread». Ma se si allarga
l’orizzonte, il risultato non cambia: «Anche chi si oppone a questi tre
leader e ai loro schieramenti non affronta davvero questi temi, e in
ogni caso non li mette al centro della propria propaganda». Grillo, per
esempio: «A volte ne parla, ma poi al centro di tutto mette la lotta al
sistema dei partiti». E Ingroia? Lui pure ne fa accenno, «ma ben dopo i
temi della legalità che gli sono più cari». Così, nel confronto sulla
politica economica «trionfano i “ma anche” di veltroniana memoria».
Ingroia e GrilloConiugare austerità e crescita, rigore con equità? «Sono
formulette abusate, che non vogliono dire un bel nulla».
La crisi economica mondiale, aggiunge Cremaschi, si è alimentata pochi
anni fa dalla esplosione della bolla finanziaria. In Italia, la crisi
politica è letteralmente assorbita in una bolla mediatica, che sta
gonfiando queste elezioni presentando uno scontro tanto più aspro quanto
più si allontana dalle decisioni vere da assumere. «Prima o poi la
bolla mediatica scoppierà come è successo per quella dei derivati», dice
Cremaschi. E allora, «il peso delle decisioni non prese e nemmeno
discusse davvero si abbatterà su di noi con il perdurare della crisi».
Ci sono le elezioni a febbraio? Bene. Non resta che «pretendere da chi
si candida» di chiarire un punto fondamentale: «Dica con chiarezza se
vuol mantenere o mettere in discussione pareggio di bilancio e Fiscal
Compact: è su questo che ci si divide in Europa alle elezioni e sarebbe
ora che accadesse anche da noi, nonostante la bolla mediatica».
http://www.libreidee.org
Islanda: il segreto della nostra ripresa? "Abbiamo lasciato che le banche fallissero"
Il presidente Olafur Ragnar Grimsson sulla ripresa dell'economia
dell'isola, che tanto dipendeva dal sistema finanziario: dopo 4 anni Pil
+3% e disoccupazione scesa al 5%.
NEW YORK (WSI) - L'Islanda ha permesso che le sue banche facessero bancarotta, come succederebbe a qualsiasi altra societa' in un sistema capitalistico ben funzionante.
"Anche se le dimensioni sono diverse rispetto agli Stati Uniti - ha detto in un'intervista a Fox news il quinto presidente della piccola nazione del nord Europa, Olafur Ragnar Grimsson, - le caratteristiche di base sono molto simili e quindi si potrebbero applicare soluzioni simili" anche in Europa e Stati Uniti. Approfittando anche dei ridotti intrecci del suo sistema finanziario con l'estero, limitati agli istituti inglesi e olandesi, il governo islandese ha lasciato fallire le sue banche e quattro anni dopo l'economia e' tornata a crescere (Pil +3%), mentre al 5% la disoccupazione non rappresenta piu' un problema. "Non ho mai capito come mai le banche sono sacre, mentre le altre societa' vengono lasciate fallire", ha proseguito l'ex ministro delle Finanze. "Perche' quando un istituto di credito fallisce, i contribuenti devono pagare?" "Andando contro questa visione ortodossa, siamo riusciti a rilanciare l'economia". Ma il percorso per arrivarci non e' stato facile. "Non dovremmo dimenticare che per i cittadini e' stata molto dura, molte famiglie hanno perso le loro case e visto depauperare i propri risparmi", ha ricordato l'ex membro del Consiglio economico. Il segreto e' dare pieni poteri ala gente. E non far pagare a loro gli errori commessi da qualche dirigente finanziario.
http://www.wallstreetitalia.com/article/1487216/debito/islanda-abbiamo-lasciato-che-le-banche-fallissero.aspx
giovedì 24 gennaio 2013
foglio di Ricino
per digerire tutte le nefandezze che ingoiamo ogni giorno
ECONOMIA: NON TUTTI I PROF. SONO UGUALI
di Raffaele Amato
L'insigne
prof.Monti è oggi osannato da più parti: Fini, Casini e centrini vari di casa
nostra, Angela
Merdel
(la “d” non è un errore, è voluta) e banchieri di Bruxelles, consorterie più o
meno occulte
dell'intero
pianeta, media ammaestrati italiani e non, come il salvatore della Patria, il
messia della
lotta
allo spread, l'eroe che ci avrebbe evitato il baratro, il condottiero che ha
scongiurato per l'Italia
la
fine della Grecia. Dopo un anno di finte lacrime della Fornero e lacrime vere
degli italiani, ecco i
brillanti
risultati dell'illustre bocconiano: 600 mila disoccupati in più, oltre 2 mila
miliardi di deficit
(cifra
mai raggiunta prima, con un aumento di 153 miliardi), una pressione fiscale
senza precedenti
che
ha schiacciato sopratutto la classe media, nerbo economico della nazione, il
PIL che è calato del
2,4%,
tagli pesantissimi ai servizi, sopratutto a sanità ed istruzione, la produzione
industriale calata
del
6,5%, gli ordinativi del 10,4%, i consumi diminuiti del 3,4% e si potrebbe
continuare a lungo
con
le cifre, tanto noiose quanto drammatiche.
A fronte di un tale disastro la mente viaggia lontano,
A fronte di un tale disastro la mente viaggia lontano,
in
un periodo buio, nella triste epoca del “male assoluto”. Quando Alberto De
Stefani, fascista della
prima
ora divenne, dopo la marcia su Roma, Ministro delle Finanze e poi anche del
Tesoro,
mantenendo
tali incarichi fino al 1925. Diede un vigoroso impulso all'economia, attuando
una
saggia
politica fiscale e semplificò il quadro legislativo che regolava l'attività
economica. Tra il
1922
ed il 1926 la produzione manifatturiera crebbe mediamente del 10% all'anno, i
disoccupati
passarono
da 600 mila a 100 mila. Gli bastarono, in una fase difficile come quella post
Grande
Guerra
con una nazione da ricostruire, appena 18 mesi per raggiungere il pareggio di
bilancio! Nel
1925
si iniziò anche a distruggere la cartamoneta al fine di frenare l'inflazione.
Complessivamente
furono
inceneriti 320 milioni di lire. Nello stesso anno De Stefani emise un decreto
che mirava a
stroncare
la speculazione in borsa. Ovviamente entrò presto in conflitto con gerarchie
bancarie,
conflitto
che portò, tra l'altro, alla nazionalizzazione della Banca d'Italia ed alla
fine del signoraggio.
Col
tempo si collocò in posizioni critiche verso il regime fino a votare lo
sciagurato ordine del
giorno
Grandi il 25 luglio. Ma di fronte alla sua esperienza di ministro non ci si può
che levare il
cappello.
Altro che strapotere della Goldmann Sachs, Bilderberg Group e Trilateral
Commission!
Altro
che schiavitù dell'Euro e dello spread! Altro che cessione della sovranità
nazionale ad oscuri
organismi
votati da nessuno! Altro che perdita della sovranità monetaria! Anche De
Stefani fu
docente
universitario ma, a differenza di Monti, la sua azione portò un beneficio alla
nazione, non
alla
speculazione internazionale che affama i popoli. I due professori hanno
ottenuto risultati
opposti.
Perché hanno avuto opposti obiettivi ed opposti ideali.
Summit MMT 24-26 Febbraio 2012
video N 1di 18
video N2 di 18
video N3 di 18
video N4 di 18
video N5 di 18
video N2 di 18
video N3 di 18
video N4 di 18
video N5 di 18
domenica 20 gennaio 2013
Padre Quirino: un tragico inganno che sta paralizzando la vita del pianeta
Oggi l’assillo è il Debito Pubblico, un tragico inganno che sta paralizzando la vita del pianeta.
Mi auguro i destarci tutti come fossimo stati coinvolti nel gioco di “scherzi a parte”.
Ma si può sapere a chi lo Stato deve tutti quei miliardi di cui si è indebitato?
Alla Banca d’Italia, sì, perché se li fa prestare per la sanità, le opere pubbliche, la scuola, le pensioni, i titoli di stato in scadenza. Qui sta l’inganno.
Se la Banca d’Italia è creditore nei confronti dello Stato, dove ha preso i soldi che ha prestato?
La teoria economica classica ci insegna che le banche prestano i soldi che hanno ricevuto in deposito dai risparmiatori. Ma noi non abbiamo depositato tutti questi soldi.
È evidente che “qualcuno” ha creato del denaro.
E’ stato creato dal nulla dal sistema finanziario. Non è questione di conio ma di appropriazione di tutta la mole di moneta emessa.
La banca presta moneta allo Stato, lo indebita e lo stato riconosce e garantisce il debito emettendo i cosiddetti “titoli del tesoro”, Bot, Cct, ecc. che alla scadenza dovranno essere ripagati, interessi compresi, facendo ricorso nuovamente allo strumento del prestito, in una spirale senza fine, della quale non si vede l’uscita (infatti il debito cresce continuamente).
Il semplice cittadino, invece, deve garantire il debito che contrae con garanzie reali, ipotecando case, terreni, proprietà, che finiranno nelle mani dei banchieri in caso di insolvenza.
Ma se i soldi fossero stampati dallo Stato, questi non sarebbe ricattabile da organismi internazionali come la Bce.
Ci fu una richiesta di convertire le monete da uno e due euro in cartamoneta anziché metalliche, Duisenberg, rispose ufficialmente a Draghi/Tremonti che per lui non c’era alcun problema, purché fosse “chiaro a Draghi e Tremonti che in questo modo il Ministero del Tesoro avrebbe perso il reddito da signoraggio derivante dall’emissione delle monete da uno e due euro”, quindi il reddito da signoraggio è smascherato, visto che è ripartito come competenza fra banca centrale europea e banche nazionali. La moneta non viene emessa dallo stato, per cui sono le banche a governare il paese, e non la politica.
I politici sono asserviti ai banchieri.
Ciò è confermato dalle leggi che disciplinano le banche, ove è evidente che il governo non ha nessun potere su Banca D’Italia, né di controllo né di nomina degli amministratori.
Basti pensare che la Bce è un’istituzione indipendente dalla Comunità Europea, con più poteri addiritturadello stesso parlamento europeo. Gli amministratori della Bce sono svincolati dai governi, non rispondono penalmente e civilmente praticamente a nessuno e godono addirittura di immunità superiori a quelle dei parlamentari europei.
In poche parole: la finanza europea dipende dalla Bce. I grandi gruppi bancari avranno in mano non solo beni materiali come oro, diamanti, petrolio, ma anche risorse primarie, come acqua ed energia elettrica. http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2013/01/03/news/padre-quirino-contro-politici-e-banche-1.6289511
Il Fondo Monetario Internazionale ammette che l'austerita' e' un errore!
Il Fondo Monetario Internazionale ammette che l'austerita' e' un errore! Il FMI (fondo monetario internazionale) l’istituto finanziario internazionale che piomba come un avvoltoio sui paesi indebitati, ultimamente per mano del suo capo economista Olivier Blanchard, assieme al collega Daniel Leigh, ha scritto e pubblicato un rapporto in cui si afferma che il Fondo ha sbagliato formulando, chiedendo e imponendo l’austerità alla Grecia, senza capire quali sarebbero stati i risultati. I cervelloni del FMI adesso riconoscono di aver “sbagliato” nel chiedere tagli massicci alla spesa pubblica, quindi alla spesa per le pensioni (dimezzate per effetto dei tagli), ai salari dei dipendenti pubblici, alla spesa sanitaria ed all’assistenza, poiché questo non ha provocato, come prevedevano nei loro calcoli, un ritorno alla crescita ed alla occupazione ma al contrario c’è stato in Grecia una drastica contrazione dell’economia di oltre l’8% ed una crescita del debito fino al 175% del PIL.
La “cura” dell’austerità, prevista e predicata dai cervelloni del FMI a cui si sono associati in coro i responsabili della BCE e della Commissione europea, ha provocato una catastrofe umanitaria in Grecia con centinaia di migliaia di malati deceduti per mancanza di medicinali e di assistenza, con milioni di famiglie ridotte in miseria e costrette a tagliare gli alberi e bruciare la legna in casa per riscaldarsi, provocando numerosi incendi ed incidenti mortali con fortissimo aumento dell’inquinamento ad Atene, con una emigrazione di massa di migliaia di persone fuggite dal paese per disperazione.
La distruzione di un paese europeo.
Cari colleghi di approfondimenti e visitatori, questo video riassume molte cose
MMT - Importante capire la sintesi
sabato 19 gennaio 2013
MMT
Aggiornamento del 23-01-2013
Dopo che ho visto il video di Barnard messo sempre nel mio blog sono arrivato a decidere che ha ragione Barnard. Mi dispiace ma mi sa che Antonio Miclavez spaglia proprio su tutta la linea. Penso che fa delle obiezioni a Barnard perché non ha capito cosa teorizza il modello di Barnard (MMT)
-----------------------------------------------------------------------------------------------------
(post iniziale del 19-01-2013)
Ammetto che non ho ancora studiato in modo approfondito la MMT (modern money theory)
http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_Monetaria_Moderna
però sicuramente è interessante e va quanto meno studiata/valutata per discuterne e per capire se ha soluzioni interessanti per uscire da questa crisa
Una cosa è certa la teoria è innovativa e rivoluzionaria.
Rimane da capire se è corretta
Nel frattempo per stimolare una discussione riporto un interessante analisi/critica sulla MMT
----------------------------------------------------------------------------------------------------
Nel articolo sotto riportato sono evidenziate alcune contaddizioni della teoria MMT
che va sostenendo Paolo Barnard.
Un cordiale saluto a tutti
Giorgio Q.
Dopo che ho visto il video di Barnard messo sempre nel mio blog sono arrivato a decidere che ha ragione Barnard. Mi dispiace ma mi sa che Antonio Miclavez spaglia proprio su tutta la linea. Penso che fa delle obiezioni a Barnard perché non ha capito cosa teorizza il modello di Barnard (MMT)
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(post iniziale del 19-01-2013)
Ammetto che non ho ancora studiato in modo approfondito la MMT (modern money theory)
http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_Monetaria_Moderna
però sicuramente è interessante e va quanto meno studiata/valutata per discuterne e per capire se ha soluzioni interessanti per uscire da questa crisa
Una cosa è certa la teoria è innovativa e rivoluzionaria.
Rimane da capire se è corretta
Nel frattempo per stimolare una discussione riporto un interessante analisi/critica sulla MMT
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Nel articolo sotto riportato sono evidenziate alcune contaddizioni della teoria MMT
che va sostenendo Paolo Barnard.
Un cordiale saluto a tutti
Giorgio Q.
____
Miclavez –Barnard a confronto
Finora non ho risposto agli errori di Barnard, poiché mi sembravano
sempliciotti o tendenziosi; ma visto che c’è chi ancora li prende sul serio, mi
prendo 5 minuti per abbatterli: Barnard
in nero, Antonio Miclavez in rosso
Economia bioregionale
Riporto un interessante articolo segnalato dal mio amico Giorgio Quarantotto
http://www.aamterranuova.it/Blog/Riconoscersi-in-cio-che-e/Economia-bioregionale-di-primo-approccio-semplificato-ed-essenziale
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http://www.aamterranuova.it/Blog/Riconoscersi-in-cio-che-e/Economia-bioregionale-di-primo-approccio-semplificato-ed-essenziale
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Economia bioregionale, di primo approccio, semplificato ed essenziale
Ma quale "Libero Mercato". Facciamo attenzione alle falsità politico mediatiche fuorvianti... il nuovo post dal titolo "Economia bioregionale, di primo approccio, semplificato ed essenziale".
Il potere politico economico nella nostra società contemporanea, come
ben sappiamo, si fonda sulla mistificazione, sull'inganno perpetuato
scientificamente, sul controllo dei media, sulla disinformazione, sui
miti e sui condizionamenti, sui capri espiatori e sugli alibi
pretestuosi, sul consumismo fine a se stesso, ecc..
MARX E LE BANCHE
Su suggerimento del mio amico Giorgio posto questi link
Dibattito con Claudio Moffa
(http://www.claudiomoffa.it/)
http://www.youtube.com/playlist?list=UU7b2ucggsoy5DEB_asCTjUg ( link Accademia )
LE BANCHE ED IL PENSIERO DI MARX - Prof. Claudio Moffa
http://www.youtube.com/watch?v=R5rvVtjoPks&list=UU7b2ucggsoy5DEB_asCTjUg&index=3
MARX E LE BANCHE - Prof. Claudio Moffa
http://www.youtube.com/watch?v=agKGC80p6VU&list=UU7b2ucggsoy5DEB_asCTjUg&index=2
E' SUONATA L'ULTIMA CAMPANA PER CAMBIARE QUESTA POLITICA MONETARIA N.
GALLONI
http://www.youtube.com/watch?v=6XBnx9H4M9w&list=UU7b2ucggsoy5DEB_asCTjUg
La crisi l'euro l'Europa (D'ANDREA S. - GALLONI N. - TRINGALI F.)
http://www.youtube.com/watch?v=Gm3L1idF9zE&list=UU7b2ucggsoy5DEB_asCTjUg
__________ video collaterali ________
MARRA UNICO CHIARO ED INECCEPIBILE E DOPO IL NULLA
http://www.youtube.com/watch?v=asyBCBiAu-U&list=UU7b2ucggsoy5DEB_asCTjUg
LA TRUFFA DELL'EURO E DELL'EUROPA - ALBERTO BAGNAI - DA VEDERE
http://www.youtube.com/watch?v=HBHSZko61RU&list=UU7b2ucggsoy5DEB_asCTjUg
Dibattito con Claudio Moffa
(http://www.claudiomoffa.it/)
http://www.youtube.com/playlist?list=UU7b2ucggsoy5DEB_asCTjUg ( link Accademia )
LE BANCHE ED IL PENSIERO DI MARX - Prof. Claudio Moffa
http://www.youtube.com/watch?v=R5rvVtjoPks&list=UU7b2ucggsoy5DEB_asCTjUg&index=3
MARX E LE BANCHE - Prof. Claudio Moffa
http://www.youtube.com/watch?v=agKGC80p6VU&list=UU7b2ucggsoy5DEB_asCTjUg&index=2
E' SUONATA L'ULTIMA CAMPANA PER CAMBIARE QUESTA POLITICA MONETARIA N.
GALLONI
http://www.youtube.com/watch?v=6XBnx9H4M9w&list=UU7b2ucggsoy5DEB_asCTjUg
La crisi l'euro l'Europa (D'ANDREA S. - GALLONI N. - TRINGALI F.)
http://www.youtube.com/watch?v=Gm3L1idF9zE&list=UU7b2ucggsoy5DEB_asCTjUg
__________ video collaterali ________
MARRA UNICO CHIARO ED INECCEPIBILE E DOPO IL NULLA
http://www.youtube.com/watch?v=asyBCBiAu-U&list=UU7b2ucggsoy5DEB_asCTjUg
LA TRUFFA DELL'EURO E DELL'EUROPA - ALBERTO BAGNAI - DA VEDERE
http://www.youtube.com/watch?v=HBHSZko61RU&list=UU7b2ucggsoy5DEB_asCTjUg
martedì 15 gennaio 2013
Avercene, di Francesca Salvador!!
Avercene, di Francesca Salvador!!
A parte il cognome che è tutto un programma, la ragazza ha gettato nello stagno un sasso di dimensioni colossali. Ora però non faccia come Paganini, che non ripete. E troverà un mondo di persone disposte a seguirla.
Claudio
A parte il cognome che è tutto un programma, la ragazza ha gettato nello stagno un sasso di dimensioni colossali. Ora però non faccia come Paganini, che non ripete. E troverà un mondo di persone disposte a seguirla.
Claudio
sabato 12 gennaio 2013
Francesca Salvador da Santoro parla di sovranità monetaria e spiazza tutti
Le due Santoro’s Angel giocano a fare le giornaliste all’americana, confermando quanto sia rara la coscienza di sé in una donna che si crede intelligente. Mi si perdoni la battuta maschilista, ma serve ad introdurre Francesca.
L’imprenditrice veneta che, dopo un’ora e quaranta da spettatrice di un grottesco processo del Lunedì applicato alla politica, viene chiamata in causa: per il Biscardi in questione il suo intervento dovrebbe infastidire Berlusconi. Sì, lo spiazza. Ma in verità infastidisce tutto e tutti, gettando ospiti, spettatori e ascoltatori sul cemento duro della responsabilità.
Francesca dice una cosa santa, bella, enorme, magnifica:
“E’ una questione di volontà politica”.
Volontà politica. Per cosa? Per tornare liberi.
Padroni a casa nostra. Padroni della nostra moneta.
Per strapparla ai banchieri privati che oggi strozzano e, letteralmente, uccidono la nostra economia.
Francesca è tranquilla e brava. Non si perde in fregnacce su Germania e Merkel. Va al cuore del problema:
“Signor Berlusconi, lei sapeva che Mario Monti era un uomo della Trilateral e della Goldman Sachs?!”.
mercoledì 2 gennaio 2013
Euro, mercati e democrazia , convegno a Pescara del 1° dicembre 2012
tratto da http://goofynomics.blogspot.it/
Cambiare moneta: il ruolo delle aspettative nella gestione del processo - Claudio Borghi
L'euro, da moneta unica a moneta comune - Luca Fantacci
I saldi finanziari della Grecia dal 1980 ad oggi - Gennaro Zezza
Produzione reale, speculazione e crisi - Lidia Undiemi
Competitività e moneta unica - Cesare Pozzi
"Il tramonto dell'Euro" e il compleanno di Goofynomics - Alberto Bagnai;
Area euro, mercantilismo e violazioni dei trattati - Luciano Barra Caracciolo
Cambiare moneta: il ruolo delle aspettative nella gestione del processo - Claudio Borghi
L'euro, da moneta unica a moneta comune - Luca Fantacci
I saldi finanziari della Grecia dal 1980 ad oggi - Gennaro Zezza
Produzione reale, speculazione e crisi - Lidia Undiemi
Competitività e moneta unica - Cesare Pozzi
"Il tramonto dell'Euro" e il compleanno di Goofynomics - Alberto Bagnai;
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