martedì 24 dicembre 2013

Tempesta Perfetta: Rivalutazione delle quote di BankItalia, la più grande truffa del secolo

E mentre tutto il paese (il 95% degli italiani addormentati scientificamente dalla TV) si preoccupa e discute, che so, di come sono incredibilmente maltrattati alcuni immigrati (nel curarli e prevenire malattie.. esattamente come ad Auschwitz, noh?) e nessuno si domanda come sia possibile che sotto casa anche stanotte un/una barbona è morta congelata nell’indifferenza del sistema pubblico (dov’è il famoso stato sociale per cui siamo massacrati di tasse? Com’è possibile che i poveri, quelli veri, devono ricevere un pasto e un tetto dalla Caritas e da altre Associazioni di Volontariato invece che dal famoso stato?), ci fregano alla stragrande nel silenzio generale, facendoci puntare occhi e cervelli su dettagli, distrazioni, discussioni sterili e sostanzialmente inutili.

Quanto si è discusso di quello che stanno facendo alla Banca d’Italia? Chi ne sa qualcosa? 

mercoledì 4 dicembre 2013

(…) Andiamo ad esaminare quale sia la ragione principale della truffa comminata ai danni dei cittadini e della nazione italiana tutta dal governo di Enrico Letta, su istigazione del ministro dell’economia e delle finanze Fabrizio Saccomani (guarda caso ex direttore generale di Banca d’Italia e membro del CDA della Banca dei Regolamenti Internazionali con sede a Basilea), in combutta con l’attuale governatore di Bankitalia Ignazio Visco.

Partiamo da una premessa: Banca d’Italia è una delle 17 banche centrali nazionali che aderiscono al sistema SEBC della BCE, quindi è l’autorità monetaria più indipendente e autonoma che possa esistere sul pianeta, non potendo per statuto finanziare direttamente il proprio governo o avere alcun collegamento politico-istituzionale con lo stesso. Tranne l’elezione del governatore, che avviene su esplicita proposta e indicazione del Consiglio superiore della banca centrale (articolo 17 dello Statuto), i politici non hanno alcuna influenza nelle attività strettamente tecniche o istituzionali di Bankitalia.

La proprietà della banca centrale è al 95% privata, anche se l’istituto viene ipocritamente definito di diritto pubblico, perché si è appropriato giuridicamente di un’attività regolamentata per legge: l’emissione della moneta (sotto forma di banconote e riserve bancarie).


domenica 8 dicembre 2013

Il signoraggio esiste, eccome se esiste!

Il signoraggio esiste eccome e chi lo nega ha problemi di funzionamento del suo cervello, perchè se la moneta è una convenzione, numeri scritti su carta o numeri digitati su computer, è ovvio che chi la creare può guadagnare visto che crea qualcosa che vale anche miliardi a costo zero. 

Tuttavvia il signoraggio in senso stretto si ha solo sulle banconote e sugli acquisti di debito delle banche centrali del "QE" e una parte viene rigirata allo stato (a seconda dei governi). Non è vero che tutte le volte che la Banca Centrale crea riserve (la sua moneta) fa signoraggio e guadagna, perchè di solito accredita lo stato senza interessi. 

==> Il nocciolo della storia è che il 90 o 95% della moneta viene creata dalle BANCHE, non dalla Banca Centrale e queste guadagnano creando debito, non moneta.


sabato 7 dicembre 2013

Redditività per pochi VS poverta per molti

Vedi questo famoso grafico qui in fondo che mostra stipendi fermi da 30 anni e produttività che sale sempre invece ? è calcolato per gli Stati Uniti, ma in misura meno estrema vale anche per l'Italia e indica che QUALCOSA DI RADICALE E' SUCCESSO AL NOSTRO SISTEMA ECONOMICO DAGLI ANNI '80 perchè prima di allora il 90% della popolazione beneficiava del progresso costante della tecnologia e della produttività, ma da 30 anni invece il suo reddito ristagna o si riduce. Chi beneficia del sistema attuale sono la la maggioranza degli asiatici (e anche alcuni arabi, brasiliani o sudafricani...) e qui da noi quella che una volta chiamavano la RENDITA, finanziaria, immobiliare e politica 

A differenza dell'Italia in America non sono in Depressione come noi, ma il 90% degli americani negli ultimi 10 anni ha visto il suo reddito pro-capite ridursi del -17% circa, da 36mila a 30mila dollari e rotti e il top 10% lo ha visto salire invece dal 10 al 40%. Questo perchè il 70 o 80% del loro reddito se ne va in INTERESSI, AFFITTI E TASSE....e in Italia idem, la maggioranza, specie dei giovani si sta impoverendo perchè il suo reddito netto viene mangiato da INTERESSI, AFFITTI E TASSE (in america di più affitti e mutui, in Italia più tasse)

Prima degli anni '80 il reddito della maggioranza della popolazione in Occidente aumentava in linea con la produttività, per cui la maggioranza beneficiava del progresso tecnologico e dell'efficienza crescente dell'economia, indotta dal progresso scientifico e dalla spinta incessante delle imprese e dei privati cittadini al guadagno, come succede in un economia di mercato. Da 30 anni invece la maggioranza degli occidentali ha smesso di beneficiare della produttività A CUI CONTRIBUISCE CON IL SUO LAVORO (con le dovute eccezioni) e anzi il suo reddito reale si riduce. 


martedì 3 dicembre 2013

IL VERO POTERE DEGLI USA CHE IMPOVERISCE IL RESTO DEL MONDO

Gli Stati Uniti d’America sapevano di essere militarmente forti da molto tempo, scoprirono di essere i PIU’ forti in assoluto solo dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Prima della guerra il Dollaro era una valuta forte, dopo la guerra, a causa della guerra stessa, divenne la valuta di riserva mondiale. La divisione del mondo in due blocchi fece si che questo potere diventasse ancora più grande: costruì il suo consenso internazionale con l’appoggio del blocco occidentale che TANTO aveva ricevuto e che MOLTO di più doveva dare: il potere decisionale assoluto sulla parte più industrializzata e ricca del pianeta. Il dollaro divenne la moneta di riferimento indiscussa. Tutte le transazioni internazionali avvenivano in dollari. Avevano vinto: avrebbero tratto enorme vantaggio da questo scenario.
Era stata attuata pienamente la citazione del loro secondo presidente:
“Ci sono due modi per conquistare una nazione.
Una è con le spade.
L’altra è con il debito”
 
John Adams (1735-1826).