giovedì 3 ottobre 2013

Francia 2013: una tragedia e un mistero

Fonte  http://eurotruffa.it/politica/130-francia-2013-una-tragedia-e-un-mistero.html

di Alain Parguez
Professore Emerito alla University of Franche-Comté, Besançon, Francia

Una tragedia e un mistero il perché il cosiddetto neoliberismo non rientri nello Stato autoritario e burocratico che evolve ormai al di fuori di un decadente sistema capitalistico.

Ciò che sta accadendo in Francia dev’essere un mistero per molti osservatori esteri.
Ma tale mistero può essere rivelato grazie a tre fatti drammatici:

    L'economia reale sta collassando. Tutti i dati supportano questa tragica diagnosi: tasso di crescita negativo, esorbitante aumento della disoccupazione effettiva, uno dei più forti crolli nella quota salari, inflazione in crescita.
    Non è una recessione, è una sistematica e genuina crisi che sta svelando la tendenza a morire del sistema capitalistico, e la sua metamorfosi in una economia di rentier e parassiti.
    Quella che è la causa principale del complessivo crollo del capitalismo, è l’impegno dello Stato in una politica di lungo periodo di austerity predatoria che sta auto-peggiorandosi.

Perché tale disastro è un paradosso?

Lo Stato è guidato dal Partito Socialista che sta, a causa della sua fanatica ideologia, distruggendo la società.

Ciò significa che la Francia sta diventando un buco nero in Europa, che potrebbe costringere al collasso l’unione monetaria. Come può essere spiegata tale tragedia?

Qui sta la ragione del perché ho scritto questa breve nota. Quest’ultima sarà divisa in quattro parti:

    Il disastro economico
    La responsabilità della politica di lunghissimo periodo dello Stato
    La connessione con l’Euro: L’unione monetaria è la causa o è il capro-espiatorio di libere scelte di politica economica dei primi anni del regime di Mitterand per lo scopo di una “terapia sociale”?
    Infine l’ultimo paradosso: perché è il Partito Socialista ad essere dedito ad una politica di austerità auto-distruttiva?


I. Il disastro economico

Gli alti burocrati e i politici non smetteranno mai di camuffare la disoccupazione.
Con ciò, si dovrebbe far affidamento alla vera sotto-occupazione, includendo tutti quelli che sono obbligati a sopravvivere con un reddito di miseria e carità, pre-pensionamenti forzati al di sotto del salario minimo, lavori part-time forzati, praticantati forzati per studenti altamente qualificati con i migliori titoli, ecc…
Usando questa definizione Keynesiana, la maggioranza della popolazione a mala pena sopravvive con un reddito di quasi-sussistenza.

Qui di seguito il risultato del doloroso calcolo [1]
Effettiva sotto occupazione [2]
1967 2006 2013-2014
dal 4 al 5% dal 36 al 38% dal 50 al 60%

In percentuale alla forza-lavoro attiva potenziale, tutte le previsioni indicano un pessimo futuro.

    Tale catastrofe sociale è peggiorata dall’inflazione in crescita, causata da fattori su cui la Banca Centrale Europea non ha il minimo impatto: aumento dei prezzi delle case, aumento dei prezzi dei servizi pubblici, aumento delle tasse interamente trasferito sui lavoratori e gli occupati, una politica dei prezzi effettuata da grandi corporation, che sta facendo pagare prezzi sempre più alti nonostante il crollo della domanda, per conseguire una parte sempre più cospicua di profitti che vanno a sostenere il valore dei loro asset.

    Con ciò i redditi reali da lavoro stanno crollando mentre la produttività è una delle più alte in Europa.

    Questa metamorfosi del capitalismo è rivelata da un crollo senza fine negli investimenti interni, il quale può essere spiegato (Parguez and Thabet, op cit) da una totale preoccupazione dei precedenti capitalisti produttivi riguardo al futuro.

    Insieme, questo set di fatti incorpora una tendenza ad un tasso di crescita negativo o creazione di ricchezza reale. La Francia sta evolvendo verso una occupazione quasi-zero.

Il disastro francese, apparentemente, rende sensate le profezie di Marx e Keynes di una fatale tendenza al declino del sistema capitalista (Parguez and Thabet, 2014).

Infatti, la Francia del 2013-2014 non è più una economia capitalistica in senso Marxiano. Essa si è magicamente tramutata in uno strano sistema di rentier che si addice all’oscura profezia di Keynes.

Andiamo a vedere alcuni dati cruciali, sottolineando il fatto che i tecnocrati al governo si sforzano nel nascondere la crudele realtà.

    La disoccupazione ufficiale è intorno all’11-12%, ma che dire del vero spreco di lavoro o dell’effettiva sotto-occupazione nel senso di Keynes. Come ho da tempo dimostrato, ed ora è ampiamente accettato, dalla metà degli anni '70 la ricchezza fittizia -la maschera della povertà– ha sostituito la ricchezza reale. In questo modello di economia dei rentier, l’ineguaglianza è platealmente la gemella di ciò che sta uccidendo il sistema: aumento della povertà e della disperazione per tutti ma non per una piccola minoranza, la classe dei tecno-rentier al comando.

II. La responsabilità della politica di lungo periodo dello Stato

Molto tempo fa, gli storici esordirono sull’eccezione tedesca.
D’ora in poi è il tempo di dedicarsi all’eccezione francese. Il declino e il crollo dell’economia e della società francese non è spiegata da una semplice conversione al neoliberismo ispirato dal monetarismo. È il risultato finale di una ossessiva inclinazione dello Stato francese ad una permanente politica di austerità.

Non c’è mai stato nessun “intermezzo Keynesiano”, nemmeno quello della tradizione mainstream.
Gli alti burocrati ed economisti francesi sono sempre stati i più fedeli anti-keynesiani mai esistiti.

La politica di austerità è sempre stata imposta al di fuori della politica fiscale, di cui i principali strumenti furono la continua e crescente diminuzione della spesa pubblica, il crescente aumento della tassazione sui percettori di reddito da lavoro e anche sui pensionati.

Quale fu l’obiettivo supremo: raggiungere un permanente avanzo primario permettendo così il rimborso del debito pubblico prima del termine di scadenza. La politica di permamente compressione diventò così la politica statale ufficiale nel 1983, e la sua ultima letale espressione è stata raggiunta dal nuovo regime di Hollande e dal suo governo socialista.

D’ora in avanti tutti dovrebbero essere in grado di prevedere il disastro:

    L’impatto sul settore privato è fortemente negativo, nessuno nega tale impatto fatale.

    Questo impatto è rafforzato dalla mirata diminuzione dell’investimento pubblico e anche dell’occupazione pubblica.

    Ciò che è stupefacente è che la classe dei tecno-rentier ignora totalmente le leggi basilari della macro-economia, non potendo così comprendere il perché la loro politica sta generando deficit non voluti. Quei “cattivi” deficit; “cattivi” perché rivelano il fallimento del governo e l’aumento della paura sul futuro, ed il cui effetto moltiplicativo è negativo, genera più compressione e il sistema è vicino a sprofondare nell’abisso.

III. La connessione con l’Euro

Si potrebbe giustificare tale inclinazione all’austerità dalla necessità di ottemperare alla legislazione dell’unione monetaria. È vero che i trattati Europei mirano ad imporre un’austerità permanente, specialmente l’ultimo, il Fiscal Consolidation Pact del 2012.
Ma si deve dubitare della giustificazione ufficiale. Sono ora pronto a provare che la Francia, specialmente sotto il regime di Mitterand, ha imposto una unione monetaria sancendo una permamente deflazione fiscale, per salvaguardare la scelta della classe al potere da ogni dibattito.

Con ciò, l’Euro è stato, sin dall’inizio, il capro espiatorio della decadente classe tecno-governativa francese. C’è di più: la Francia sperò di poter guidare l’Europa ritenendosi capace di imporre una “politica” ben più letale di quella vigente in ogni altro Paese.
Ciò che fu preso di mira fu la Germania — fu esplicito sin dall’inizio.
IV. L’ultimo paradosso

Ora, ci si deve rivolgere al vero paradosso: perché è il Partito Socialista Francese l’eponimo di uno Stato autoritario ultra-burocratico? Cosa significa "socialista" in Francia e perché François Hollande, e il suo mentore François Mitterand, non è nemmeno vicino al New Labour Party del Regno Unito?

Come potrebbe un presidente socialista far più affidamento sui poteri d’emergenza del Generale De Gaulle per imporre, senza dibattito alcuno, un trattato che viola apertamente la Costituzione, il cosiddetto Fiscal Consolidation Pact, e virare così verso il neo-imperialismo e neo-conservatorismo nel modo di George W. Bush?

Creato dopo la rottura con il Partito Comunista (1920), l’allora SFIO [Sezione Francese dell’Internazionale Operaia, ndt] fu fortemente anti-marxista, anti-sindacalista e perse ogni supporto della classe operaia e degli intellettuali. Il futuro Partito Socialista presto assorbì tutto il centro-sinistra; il suo corpo elettorale fu principalmente composto da dipendenti pubblici, da piccolo-borghesi ed ebbe forti collegamenti con le banche internazionali. Anche Leon Blum fu estremamente conservatore per quanto riguarda la politica economica. Nel 1936 riforme molto modeste furono il risultato del panico nato dalla rivolta generale iniziata dalle rivolte dei lavoratori di base.

I tecnocrati socialisti condividevano una cultura autoritaria dello Stato, erano categoricamente anti-keynesiani, disprezzavano il New Deal ed, infine, durante la Quarta e l’inizio della Quinta Repubblica, essi si impegnarono a difendere l’impero coloniale, le politiche deflattive e l’odio contro i sindacati (e le rivolte).

Poterono non esserci dubbi, per quanto riguarda la vera natura del Partito, quando un politico dell’ultra-destra, François Mitterand, divenne leader e fu eletto grazie al voto di una parte della destra tradizionale e soprattutto perchè fu inondato dai finanziamenti di una larga parte dell’establishment delle corporation, perfettamente coscienti dell’impegno all’austerità del regime (Bliek and Parguez). Con ciò, il mistero è svelato: il regime di Hollande è l’erede perfetto di quello di Mitterand e della SFIO dei tempi ante-guerra. Qui si ha il perfetto Stato ultra-autoritario e burocratico, che disprezza il popolo e che confonde il potere assoluto con l’austerità.

Ci si potrebbe chiedere: ma perché il popolo ha eletto un tale Presidente, alla destra di François Mitterand?

Perché non ci sono dibattiti?

Perché l'ex Presidente Sarkozy era così odiato a causa della sua corruzione, che le persone erano così disperate che votarono per il solo “candidato plausibile”. Data l’inesistenza di dibattiti, questo è il risultato di una cultura profondamente anti-intellettuale, di debole sindacalismo e di disprezzo onnipresente.

Nel suo ultimo libro, “In Difesa del Marxismo”, Leon Trotsky scrisse che una catastrofe potrebbe generarne una peggiore. Se dovesse rinascere in Francia, potrebbe giustamente profetizzare una svolta verso l’estrema destra.
La rivolta contro il distruttivo e burocratico Stato guidato da una nuova elite di cui il regime di Hollande è l’incarnazione.


Bibliografia


  •     Bliek, JG and Parguez, A (2006) Le plein emploi ou le chaos Economica.
  •     Bliek, JG and Parguez, A (2007) “Full employment can it be a key policy objective for Europe”.
  •     International journal of Political Economy, vol.36, n°3, Fall 2007, pp.24-46
  •     Bliek JG and Parguez (2008) “ TheMitterrand 1983 turn to conservative economics:a revisionist history” in Challenge March- April
  •     Parguez, A and Thabet Slim (2013) The twenty first century world crisis. A Keynes moment. A true systemic crisis fitting Keynes prophecy. International journal of political economy vol.42 n°155 pp.6-20 forthcoming


Note

   La metodologia che ha condotto a questi dati è spiegata in Bliek e Parguez (2006) (2007).
   È pienamente spiegata in Bliek and Parguez (2008). I dati per il 2013, 2014 sono nati da ricerche personali al di fuori delle numerose fonti utilizzanti tale metodologia.

    Fonte: Union Solidarity International
    Traduzione di Valerio Spositi



Nessun commento:

Posta un commento