domenica 17 giugno 2012

Claudio Zanasi : LA VERA SOLUZIONE PER USCIRE DALLA CRISI


Vi sono numerose “ricette” che vengono proposte per uscire da questa colossale crisi economica.
Alcune, che definiremo “ufficiali” le conosciamo già: sia perché le stiamo subendo sulla nostra pelle, sia perché vengono strombazzate quotidianamente attraverso tutti i sistemi mediatici possibili, e sono da politici ed economisti giudicate “severe ma indispensabili”.
Esse hanno l’amaro sapore della precarietà del lavoro, quand’anche non della perdita del medesimo, del rincaro di prezzi, tariffe, imposte e tasse, di sacrifici per il pareggio di bilancio, della diminuzione di stipendi e pensioni, della mancanza di credito che fa fallire le aziende e dei suicidi  che ne conseguono, del”rigore” per tanti poveri diavoli e del mantenimento dei privilegi per pochi fortunati, della svendita del patrimoni pubblico, della condivisione del debito con tutti i paesi europei (quest’ultima,gli eurobond, meno strampalata delle altre, ma che non ci fa uscire dalla mentalità del “debito”)insomma, un salto di cinquant’anni indietro del nostro tenore di vita, e tutto per cosa?
Per mantenere lo “spread” il più basso possibile, per accontentare la voracità dei mercati?
Per continuare a consentire alla finanza apolide di dominare e gestire le nostre vite a vantaggio di pochi speculatori?

Poi vi sono le “ricette” non ufficiali: quelle di cui non si sente mai parlare. Quelle che invertono il modo di pensare, che richiedono un consapevole cambio di mentalità: queste, ci parlano di moneta –credito! Di sovranità monetaria, di autonomia, di equità, di signoraggio non dovuto, di potere ai cittadini, di debito-truffa, di moneta locale, di moneta complementare. Alcune sono più facilmente praticabili, altre, per esempio come la moneta aurea, più problematiche, ma tutte mettono al centro l’economia , la produzione, l’uomo. Contro finanza, speculazione, banche. Si basano inoltre sul concetto di conoscenza, contrariamente alle teorie ufficiali sempre oscure e scarsamente intellegibili.
Gli “esperti” le liquidano come impossibili a praticarsi e foriere di sventure immani (come se già non fossimo nel pieno dell’occhio del ciclone “sventura” seguendo i loro consigli).
Noi, ne proporremo una, che non è, come detto, né l’unica né la migliore, ma ha il non piccolo pregio di sbugiardare tutto l’impianto delle menzogne e falsità su cui si reggono le teorie ufficiali:
Questa soluzione ci consente di rimanere in Europa e contemporaneamente non prevede di battere una nuova moneta né di nazionalizzare le Banche, e neppure di eludere il debito pubblico ma, anzi, lo abbatterebbe di parecchio e di conseguenza anche l’interesse pagato su di esso, consentendo quindi di abbassare tasse ed imposte che gravano sui cittadini e aumentare lavoro e P.I.L.
Si potrebbe persino mantenere il controllo della BCE sul volume del denaro stampato e coniato (come prevede l’articolo) considerando magari di introdurre un meccanismo di alternanza con il Ministero del Tesoro: o sic et simpliciter ad anni alterni, oppure in virtù della maggior attendibilità (cioè esattezza) con cui BCE e Ministero stileranno le previsioni di indici sensibili come inflazione, PIL, disoccupazione, ecc. per l’anno in corso.
Chi fra i due organi si sarà maggior mente avvicinato ai dati reali, avrà il diritto di determinare volume monetario e tasso di sconto per l’anno successivo.
Il trattato di Maastricht, all’articolo 105/A, recita testualmente:
Articolo 105 A
1. La BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote all'interno della Comunità.
La BCE e le Banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse
dalla BCE e dalle Banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nella Comunità.
2. Gli Stati membri possono coniare monete metalliche con l'approvazione delle BCE per quanto riguarda il volume del conio. Il Consiglio, deliberando in conformità della procedura di cui all'articolo 189 C e previa consultazione della BCE, può adottare misure per armonizzare le denominazioni e le specificazioni tecniche di tutte le monete metalliche destinate alla circolazione, nella misura necessaria per agevolare la loro circolazione nella Comunità.

Se soltanto con un poco di buona volontà, si modificasse il suddetto articolo, invertendo i soggetti deputati alla stampa delle banconote, ed al conio delle monete metalliche (“Stati” al posto di “BCE” e viceversa), all’improvviso scomparirebbero TUTTI i nostri problemi monetari. Troppo difficile? Troppo impegnativo? Ma mi faccia il piacere!

Claudio Zanasi.

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